Cosa c’è di meglio di aprire il mese di agosto se non con nuova "escursione" per noi tra gli scaffali delle librerie. Il posto ideale in cui viaggiare – intanto con la fantasia, nell'attesa di poterlo fare anche fisicamente durante le ferie – o per rifornirsi di materiale utile a impiegare nel migliore dei modi le ore di tintarella al sole.
Di grandi letture ce ne sono tantissime, e molto sono passate sotto la nostra lente proprio nelle ultime settimane. Basti pensare a “Kokoro” e a “I misteriosi cinque”, o ancora a “Lancillotto” e a “Misteri Cerca & Trova”.
Oggi sotto i riflettori ci finisce una nuova coppia di volumi. Parliamo di:
"Il trono di Khetara" di Michelle Jabes Corpora (Rizzoli)
"Odissea" di Stephen Fry (Salani)
IL TRONO DI KHETARA, EREDITÀ PESANTI E TERRIBILI MINACCE
Partiamo con la nostra immersione tra i libri per un pubblico di tutte le età mettendo la nostra lente d'ingrandimento su un titolo che abbraccia il genere fantasy. Una tipologia di racconti da sempre in grado di fare viaggiare la mente di lettori e lettrici verso destinazioni esotiche e in grado di restare impresse a lungo nella memoria.
Una descrizione che calza a pennello a "Il trono di Khetara" di Michelle Jabes Corpora, pubblicato da Rizzoli. Un racconto che parte da subito con "nubi" oscure che si profilano all'orizzonte per il regno di Khetara che dai il nome al titolo e che fa da sfondo alle vicende della storia. Una terra divisa e che deve fare i conti con le incertezze che gravitano attorno al futuro. Con il faraone che combatte con una misteriosa malattia che lo sta inesorabilmente consumando, mentre inevitabili cospirazioni che animano i cortigiani. Insomma non proprio tutto rose e fiori per gli eredi del sovrano, considerando le terribili visioni ben poco ottimistiche relativamente al futuro del regno e dei destini dei tre eredi. Un pacchetto di personaggi (ognuno con proprie specifiche ambizioni) che potrebbero essere chiamati a prendere quindi il posto del padre morente con attitudini molto diverse gli uni dagli altri.
Intanto il paese è in subbuglio, con rivolte che infiammano la scena in reazione alle leggi del faraone. Serve altro pepe? Dico solo: attenzione a risvegliare cose che sarebbe meglio restassero sopite (il famoso can che dorme). Un volume che, per atmosfere e ritmo, richiama alla mente "Il Trono di Spade" in una storia che si rivolge fondamentalmente a un pubblico di giovani lettori ma che risulta appetibile anche per chi ha qualche primavera in più sulle spalle ma ama il genere.