08 marzo 2024, ore 15:31

Un fulmine a ciel sereno quello che ha travolto i fan di Akira Toriyama alle prime luci dell'alba dell'8 marzo 2024. Il maestro non c'è più. Si può sintetizzare così il comunicato diffuso da Bird Studio e Capsule Corp. Tokyo, che mettevano i fan al corrente della dura realtà. La morte del Maestro Toriyama, scomparso all'età di 68 anni (ne avrebbe compiuti 69 il prossimo 5 aprile) è in realtà datata 1 marzo, una settimana fa dunque. La causa è da ricercare in un ematoma subdurale acuto.



AKIRA TORIYAMA E DRAGON BALL: LA STORIA DEI MANGA PASSA DA QUI

Dire Akira Toriyama vuol dire – scomponendo ai minimi termini – Dragon Ball (con buona pace di un altro suo cavallo di battaglia, Dr. Slump). Un lavoro che ha impegnato il Maestro per più di dieci anni. Un'opera mastodontica, contando i 519 capitoli pubblicati settimanalmente sulla rivista nipponica Shonen Jump. Che si sono poi tradotti in 42 numeri in edizione tankobon, il classico formato brossurato simil-tascabile dei manga, ancora molto diffuso tutt'oggi. Probabilmente mai avrebbe immaginato, appoggiando per la prima volta la matita su carta e avviando così la lavorazione della prima tavola di Dragon Ball, il grande successo che avrebbe riscosso nei decenni. Un punto di riferimento per intere generazioni di lettori, ma non solo. Dalle tavole a fumetti all'anime il passo è stato praticamente automatico, con il cartone animato che è stato un punto di riferimento per i (più o meno) giovani degli anni '90. E, manco a dirlo, non potevano mancare poi trasposizioni videoludiche, con il franchise che ha vissuto numerose vite nelle tante interpretazioni che lo hanno visto protagonista di videogiochi, soprattutto del genere picchiaduro. Ultimo titolo legato alle saghe del manga, in ordine temporale, Dragon Ball Z Kakarot.



L'ARTISTA CHE HA ISPIRATO GENERAZIONI

Ma è stato un personaggio, Akira Toriyama, che con la sua semplicità e la sua ispirazione ha raccolto consensi non solo tra gli appassionati. Non è erroneo indicarlo come uno dei maggiori esponenti dell'arte manga, nonché un catalizzatore di cambiamenti per l'intera industria produttiva del settore. Numerosi gli artisti che, nel corso degli anni, hanno indicato proprio in Akira Toriyama il loro punto di riferimento. Insomma, se i manga oggi sono come sono, un (bel?) po' lo si deve anche a lui.

L'incedere degli anni non ha fermato il Maestro, che comunque dal 2015, affiancato dal rampante Toyotaro ai disegni, ha ripreso con Dragon Ball Super le narrazioni dei guerrieri Sayan che si erano interrotte con la saga di Majin Bu.

Akira Toriyama lascia un grande vuoto, incolmabile per i fan. Ma un'eredità culturale assolutamente ricca che, ne siamo certi, continuerà a ispirare e a far sognare anche le generazioni future.