09 dicembre 2021, ore 12:35

Dopo tante peripezie, i fan di tutto il mondo de La casa di carta potranno finalmente soddisfare la loro curiosità e godersi il gran finale della rapina più celebre degli ultimi anni. La seconda parte della quinta stagione, infatti, è arrivata su Netflix venerdì scorso, 3 dicembre, e ha già cominciato a infiammare gli animi. Da una parte ci sono i fan più incalliti che amano profondamente tutte le sequenze di quest' ultimo atto, forse consci che saranno gli ultimi attimi di una serie che nel bene o nel male ha segnato la loro vita. Dall’altra ci sono i cinefili e i più scettici, che invece parlano di una narrazione “bollita” che già da anni aveva esaurito il suo potenziale e che quindi bollano questo finale come insipido e fastidioso.

La trama degli ultimi cinque episodi

Facciamo un passo indietro e spieghiamo di cosa parlano questi ultimi cinque episodi de La casa di carta: la banda è trincerata nella Banca di Spagna da oltre cento ore. Tokyo (Úrsula Corberó) è morta. Il nemico è ancora in agguato all’interno della Banca, ferito ma pericoloso come sempre. Affrontando l’ora più buia, la banda escogita un piano audace per ottenere l’oro senza che nessuno se ne accorga. A peggiorare le cose, il Professore (Álvaro Morte) commette l’errore più grande della sua vita. La fine del più grande colpo della storia si avvicina e quella che era iniziata come una rapina è diventata una guerra: come finirà?



Qualche curiosità

In occasione del gran finale, vi sveliamo alcuni retroscena e curiosità che ci aiutano a conoscere meglio questo fenomeno di massa che ha cambiato lo scenario seriale contemporaneo. Il titolo originale della serie inizialmente doveva essere diverso: prima de La Casa di Carta (La Casa de Papel in originale) il titolo era I Disperati (in originale Los Desahuciados), ma fu poi (fortunatamente) cambiato in seguito. In inglese la serie ha invece un titolo completamente diverso: si chiama infatti Money Heist (tradotto in italiano risulterebbe Rapina).

È interessante notare anche che al momento di scrivere la stagione 5, Alex Pina e il suo staff sono stati condizionati dalla pandemia da Covid-19: hanno infatti sentito di dover cambiare alcune parti della storia in funzione dell’atmosfera generale a livello mondiale.

In arrivo nel 2023 uno spin off

Coloro che sono già tristi al pensiero che sia tutto finito possono in realtà tirare un sospiro di sollievo: infatti nel corso di un evento dedicato proprio alla celebre serie TV spagnola, Netflix, ha annunciato un nuovo progetto incentrato sul personaggio di Berlino in arrivo sulla piattaforma streaming nel 2023. Si tratta di quello che in gergo televisivo si definisce “spin-off”, ovvero un progetto che nasce da una costola di una serie o di un film. E così, dopo averlo visto insieme ai suoi compagni ne La casa di carta, potremo vedere Berlino anche da solista.

Accanimento narrativo

Per chi scrive sembra veramente eccessivo continuare a sfruttare ad oltranza una storia che forse aveva già esaurito il suo potenziale diversi anni fa. Si rischia di esautorare l’identità stessa della serie che, pur di continuare ad esistere, viene annacquata con esagerazioni e forzature narrative, arrivando a svilire l’eventuale bellezza di un prodotto audiovisivo. Ed è un pò quello che ci sembra essere successo con La casa di carta che, soprattutto in questo “gran finale”, non regala nulla di nuovo, non aggiunge nulla alla storia e finisce per appassionare solo i fan più incalliti che, per amore dei personaggi e per averli seguiti fin dal principio, digeriscono qualsiasi cosa.