03 luglio 2023, ore 17:32

Tutti vogliono vedere Barbie, ma non tutti potranno!

L’attesissimo film della Warner Bros., che promette di “tingere di rosa” l’estate 2023, non verrà proiettato in Vietnam. Le sale cinematografiche l'avevano già programmato per il 21 luglio. E allora, cos’è successo alla pellicola con Margot Robbie e Ryan Gosling

IL FILM DI BARBIE NON TROVERÀ SPAZIO NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE VIETNAMITE

I’m a Barbie girl in a Barbie world”, cantavano gli Aqua nel 1997. Ma non tutti i paesi sono davvero pronti ad accogliere la bambola più famosa del mondo. Nella giornata di oggi, la rivista specializzata Variety, ha diffuso la notizia che il Vietnam avrebbe vietato di proettare il film di Greta Gerwig. È stato il direttore generale del dipartimento del cinema, Vi Kien Thanh, a comunicare la decisione del “National Film Evaluation Council”. Ma a cosa è dovuta questa scelta?



BARBIE NON VERRÀ PROIETTATO PER LA RAPPRESENTAZIONE DE “LA LINEA DEI NOVE TRATTINI”?

Erano tanti sul web a chiedersi il perché del fermo di Barbie. E la risposta del Ministero della cultura, dello sport e del turismo vietnamita non ha tardato ad arrivare. “Non concediamo la licenza per l'uscita in Vietnam del film americano Barbie perché contiene l'immagine incriminata della linea dei nove trattini” ha affermato il quotidiano statale, riferendosi anche a Vi Kien Thanh.

Per chi non la conoscesse, la "linea dei nove trattini" sarebbe una rappresentazione delle rivendicazioni territoriali della Cina che secondo il Vietnam viola la sua sovranità. “In una mappa usata in Barbie, infatti, si può notare il Mar Cinese Meridionale in tutta la sua interezza, ma proprio parte di quello specchio d'acqua viene contestato dal Vietnam. Lo Stato asiatico, infatti, rivendica la famosa "linea dei nove trattini" e malgrado ci sia anche una sentenza del tribunale dell'Aia a favore degli altri Paesi che rivendicano quell'area, tra cui anche il Vietnam, la Cina sembra ancora ignorare le proteste da parte di Filippine, Taiwan, Brunei, Malese e Vietnam”, spiega Variety. E dietro una mossa così imperativa c'è un conflitto che dura da anni.

Il film di Barbie non è l’unico a doverne pagare le spese. Prodotti come “Abominable” della Dreamworks o “Unchartered” della Sony hanno avuto lo stesso destino. Come la prenderà la Warner? Eliminerà la scena incriminata?