Biancaneve, dopo il flop sul grande schermo la principessa Disney ci riprova in streaming
Stando alla top 10 dei prodotti più visti sulla piattaforma in Italia, la pellicola è già schizzata al primo posto
Se la prova del grande schermo non ha funzionato, Biancaneve corre ai ripari e arriva in streaming su Disney Plus. La pellicola diretta da Marc Webb ha incassato solo poco più di 200 milioni di dollari e ha avuto recensioni piuttosto negative. Il pubblico non ha gradito, preferendo disertare l’appuntamento della sala.
In streaming, però, sono in tanti che, presi dalla curiosità, hanno deciso di dare una possibilità al film con Rachel Zegler. Stando alla top 10 dei prodotti più visti sulla piattaforma in Italia, infatti, la pellicola è già schizzata al primo posto.
BIANCANEVE, LA TRAMA IN BREVE
In un regno ai confini di una foresta incantata, il saggio re e la sua amorevole regina crescono la loro figlia Biancaneve (Rachel Zegler). Il nome, contrariamente alla favola originale, deriva dal fatto che la piccola è nata durante una tempesta di neve. Dopo pochi anni di vita, la felicità della principessa viene spezzata a causa della morte prematura della.
Il Re affranto prende una nuova moglie (Gal Gadot), per il bene dei suoi sudditi. La matrigna di Biancaneve è una donna affascinante, ma il suo cuore è oscuro e colmo di invidia. In poco tempo assumerà il controllo del regno, manifestando tutta la sua ferocia e la sua crudeltà. Ossessionata dalla propria bellezza, consulta il suo specchio magico, che le rivela una terribile verità: non è lei la più bella del reame, ma Biancaneve. Accecata dalla gelosia, la Regina Malvagia ordisce un piano per sbarazzarsi della giovane principessa.
Avvertita del pericolo, Biancaneve fugge dal castello e si addentra nella foresta magica. Qui, tra alberi sussurranti e creature fatate, trova rifugio in un'accogliente casetta abitata da sette piccoli minatori che accolgono Biancaneve nella loro famiglia e le offrono un luogo sicuro dove nascondersi.
UN FILM TRAVAGLIATO
Biancaneve è stato molto sfortunata. Parliamo di uno dei film più complessi che la Disney si è trovata a maneggiare nel corso degli ultimi anni. Una produzione travagliata dominata da ritardi, posticipi, revisioni e soprattutto polemiche, che gli sono piovute addosso contro la deriva del politicamente corretto. Biancaneve di Marc Webb ce la mette tutta e fin dalle prime immagini prova a ricalcare il cartoon originale, rimanendo fedele il più possibile anche ad alcune inquadrature storiche del classico di Walt Disney.
E nonostante spesso la citazione risulti forzata e inserita più per compiacere il pubblico di fan incalliti, la pellicola si difende da chi la accusa di prendere troppo le distanze con il primo cartone. Le aggiunte inedite che sono state inserite in sceneggiatura (e che non funzionano per niente), sembrano essere più un riempitivo, un modo per allungare il brodo e portare la durata del racconto dagli 83 minuti del classico del 1937 ai 109 più adatti agli standard attuali. Un altro punto a sfavore sono sicuramente i vari siparietti musicali, da sempre uno degli tratti distintivi dei film Disney. Marc Webb li filma con noia e senza troppo pathos, con uno schema sempre uguale e ripetitivo che finisce per rompere l’incantesimo.

NASCITA DI UN MITO
La Biancaneve originale è stato il primo lungometraggio animato dello studio. Per questo la versione live action sembra farsi carico di questa responsabilità, andando a citare un pò tutto l’immaginario disneyano venuto dopo. Un cerbiatto che ricorda Bambi, una lucciola che somiglia a Trilly, una Biancaneve che all’inizio è vestita di cenci come Cenerentola e un cappuccetto rosso che viene indossato nel finale. Lo stesso principe, sempre meno azzurro, assomiglia molto al Flynn Rider di Rapunzel. Insomma, è come se tra le maglie del tessuto narrativo, nella pellicola si volesse raccontare l’origine di un mito collettivo, la nascita di un immaginario fiabesco che se è esistito è solo grazie alla prima Biancaneve di Disney.
HA SENSO FARE ANCORA REMAKE?
Il dibattito sui live action è apertissimo. Se è vero che Biancaneve è stato un disastro, proprio mentre scriviamo, “Lilo & Stitch” nella versione con attori in carne e ossa sta conquistando il box office di tutto il mondo. Fino ad oggi ha raccolto quasi 800 milioni di dollari e viaggia spedito verso la soglia del miliardo finale. Nel frattempo si prepara ad uscire anche il live action (il primo della Dreamworks) di "Dragon Trainer”, che potrebbe raggiungere cifre molto interessanti nelle prossime settimane.
Forse il pubblico non è stanco dei remake, ma magari storie più vicine nel tempo, fanno più presa nel pubblico rispetto a racconti più datati e lontani (come il caso di Biancaneve che uscì nella versione animata nel 1937, ossia 88 anni fa!!)