Black Widow e la guerra tra sala cinematografica e piattaforma streaming

La notizia dello scontro tra l'attrice Scarlett Johansson e la Disney per la duplice distruzione di Black Widow sia in sala che sulla piattaforma streaming

Che la fruizione spettatoriale di un film sia cambiata negli ultimi anni è innegabile. Ma, a causa della pandemia, nell'ultimo anno e mezzo, alcuni processi e cambiamenti si sono accentuati, sfociando in un panorama mediale ancora più frastagliato e complesso.

Un nuovo modo di distribuire i film 

Con il moltiplicarsi delle piattaforme streaming e l'incremento degli abbonati, i principali studi cinematografici hanno cambiato strategia di distribuzione, cercando di acchiappare più pubblico possibile. È il caso della Disney e dei suoi ultimi film Black Widow e Jungle Cruise, usciti in contemporanea sia in sala che sulla piattaforma Disney Plus.

Gli esercenti sul piede di guerra 

Questa scelta della doppia distribuzione, non è stata mai gradita dai proprietari delle sale cinematografiche, oltre che ovviamente destare grande sospetto nei cinefili più incalliti. Ma solo recentemente è diventato un vero e proprio caso mediatico che ha creato un polverone enorme.

Black Widow, gli incassi 

Il tutto è cominciato a metà luglio quando la Disney ha scelto di rendere pubblici gli "incassi" di Black Widow della piattaforma streaming, del primo weekend americano: 60 milioni che hanno acquistato il film in VOD (Video On Demand) e 80 milioni di dollari dalla sala. Fin qui nulla di particolare, se non fosse che, nel suo secondo weekend USA, come riporta Cineguru, Black Widow ha subito un calo del 67% rispetto al weekend di debutto, il più forte declino per un film Marvel tra primo e secondo weekend (al secondo posto Ant-Man and the Wasp con -62%). Numeri che fanno pensare come l’impatto dell’uscita simultanea su Disney+ e, di conseguenza, quello della pirateria si sia fatto sentire. E infatti, non a caso, Black Widow è stato il film più scaricato della prima settimana di luglio secondo Torrent Freak

Scarlett Johansson al contrattacco 

L'attrice Scarlett Johansson, che figura anche tra i produttori del film, è andata sul piede di guerra, schierandosi dalla parte degli esercenti cinematografici, avviando una causa legale nei confronti della casa di Topolino, sostenendo a gran voce che la duplice uscita, non era nei piani.

Secondo l’atto, il contratto di Johansson garantiva una «massiccia uscita nelle sale» del film: parliamo di «almeno 1.500 schermi». Gli avvocati dell’attrice sostengono che per loro era chiaro si trattasse un’uscita cinematografica “esclusiva”, e che il lungometraggio non sarebbe stato disponibile su altre piattaforme per almeno 90-120 giorni.

La replica di Topolino

L’affermazione però non è piaciuta ai boss della Disney che sono passati al contrattacco, sostenendo di aver bisogno di trovare metodi alternativi per la distribuzione a causa dei continui impedimenti dettati dal coronavirus. La replica del CEO Bob Chapek è arrivata dura e puntuale:

«Io e Bob Iger (presidente della Disney), insieme al team di distribuzione, abbiamo deciso che nel caso di “Black Widow” questa fosse la strategia giusta per consentirci di raggiungere il pubblico più ampio possibile. La Disney farà sempre ciò che crediamo sia nel miglior interesse del film e nel miglior interesse del nostro pubblico»

E ora?

Ancora non si sa come andrà a finire questa vicenda e soprattutto ancora non è dato sapere quale sarà il futuro della sala cinematografica alla luce di tutti questi stravolgimenti. Una cosa però è certa. Occorre continuare ad investire per una fruizione per il grande schermo, sensibilizzando le nuove generazioni, futuri spettatori di domani.


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