28 marzo 2021, ore 11:00

Si chiamano book-toker i nuovi creator di TikTok, la piattaforma più utilizzata dalla Generazione Zeta. Il termine deriva dall’unione di book e tiktoker, e si tratta di influencer capaci di recensire libri in pochi secondi e di indirizzarne le vendite, come è capitato a The Song of Achilles.


Il caso The Song of Achilles

Ad agosto scorso, infatti, il libro, pubblicato ben 8 anni prima, ha venduto improvvisamente 10 mila copie al giorno negli Stati Uniti e la fonte di questo inspiegabile fenomeno si nascondeva su TikTok. The Song of Achilles, romanzo del 2012 di Madeline Miller (in italiano La canzone di Achille), era finito all’interno della lista “libri che vi faranno piangere” postata sulla piattaforma dalla diciottenne californiana Selene Velez. L’algoritmo di TikTok, che fa crescere l’audience dei video più seguiti, ha mostrato la lista a sei milioni di utenti in pochissimo tempo.

Una campagna pubblicitaria davvero interessante se solo si pensa che quando The Song of Achilles vinse il prestigioso Orange Prize, vendeva un migliaio di copie a settimana mentre oggi, negli Usa, vende nove volte di più.

I book-toker più seguiti del momento

Come Selene Velez, sono tantissimi i book-toker che si stanno facendo strada su TikTok: all’hashtag #booktok corrispondono, infatti, video visti 5,7 miliardi di volte; #booktokitalia e #booktokita collezionano video visualizzati in totale quasi 28 milioni di volte.


Sono diversi i profili che recensiscono libri su TikTok: @centannidisolitudine, ad esempio, suggerisce “tre classici sotto le 200 pagine per chi ama le letture brevi” (Grande Gatsby, Notti bianche, Giovane Werther); @aspirante_prof, una professoressa di lettere, riassume in 15 secondi I Malavoglia e il Canzoniere, e chiede ai suoi follower se sono «Team Beatrice» o «Team Laura», le donne amate rispettivamente da Dante e Petrarca;


Federico Rognoni, che parla di libri con il nick @ronisbooks, ha 20 anni e legge e racconta saggi di storia, economia, marketing a “ragazzi sotto i 25 anni, che non vedono l’ora di sperimentare un approccio alla lettura diverso da quello che viene loro imposto a scuola”.


Le caratteristiche che rende i video dei book-toker virali è che sono spontanei e gratuiti: non sono, cioè, frutto di un accordo a pagamento con le case editrici, come avviene spesso su Instagram. Anzi, le più importanti case editrici italiane sono praticamente assenti su TikTok, a differenza dei grandi gruppi editoriali anglofoni.

 “L’Italia in questi trend è in ritardo di un semestre sugli Stati Uniti, in genere”, spiega Rognoni. “Ma il potenziale di TikTok è sempre più chiaro alle aziende, quindi non tarderanno”.

Ad ogni modo, anche se le case editrici decidessero di non sfruttare questo trend,  sono tanti i giovani che stanno riscoprendo il valore della lettura grazie a questo trend.