12 maggio 2021, ore 16:40 , agg. alle 16:53

Michele Salvemini, classe ’73, lo conosciamo da anni grazie al suo talento e la sua musica che lascia sempre il segno. Citando solo alcuni dei suoi successi, “Fuori dal tunnel”, “Vieni a ballare in Puglia”, “Goodbye Malinconia”. Oggi è tornato con il suo ultimo album: è Caparezza il nostro ospite in Collettivo Zeta!



“Exuvia”: il nuovo album di Caparezza

Fuori il 7 Maggio, “Exuvia” è il nuovo album di Caparezza

Il nome dell’album prende il nome dalla vita delle cicale. “Si, come se fosse una scultura. Di cicale ne ho viste parecchie, quando l’estate finisce lasciano sugli alberi questi calchi, questa specie di calco vuoto che rappresenta la perfezione di quello che era prima”.
Questo album parla di cambiamento: in cosa ti vedi cambiato tu e, magari, cosa vedi di diverso rispetto al passato? “Tutto cambia, sono sempre in cambiamento. Chi fa un mestiere come il mio tende a vivere in una bolla dove il tempo tende a fermarsi: poi bisogna fare pace con il passato e vedere chi sei ora. Ora sono un adulto che non ha più la mentalità di prima. Racconto questo passaggio di fase. Ovviamente sono cambiato io ed anche tutto intorno a me e mi sembra che tutto cambi molto velocemente, anche la tecnologia influisce”.
Che rapporto hai con la tecnologia? “Mi piace. La tecnologia può essere usata bene o male. Credo che i social debbano rappresentarti, non sono una persona molto estroversa, perciò i social li uso quando tiro fuori un album. Quando non c’è un album, scompaio. Però, grazie alla tecnologia, riusciamo a parlare. Ricordo quando facevo musica senza tecnologia, dovevo inventarmi la qualunque anche per quanto riguarda il sound, era un delirio”.
È vero che per realizzare “Exuvia” ti sei ispirato a Fellini, prendendo spunto da due personaggi: Guido Anselmi e Mastorna? “Si, perché sono due persone spaesate: vivono in un contesto che o non accettano, o che comunque accettano a fatica. Hanno delle missioni, ma faticano ad andare avanti perché non comprendono cosa accade intorno a loro. Così mi sono sentito durante la stesura di questo disco, ho una discografia in cui ho detto quasi tutto quello che volevo dire, quindi si restringeva il campo: essendo cresciuto volevo trovare delle motivazioni per creare qualcosa”.
Abbiamo fatto anche il percorso virtuale, tu alla fine però non scegli. “Io racconto il video: in questo video racconto lo stallo e la voglia di venire fuori dallo stallo e dal limbo. L’album finisce con ‘Exuvia’ dove, dopo aver affrontato tutto il mio passato e i miei dubbi, decido di passare alla prossima fase”.

Tracklist e curiosità

Ecco la tracklist di “Exuvia”:
- “Canthology” ft Matthew Marcantonio
- “Fugadà”
- “Una voce”
- “El Sendero” ft. Mishel Domenssain
- “Campione dei 90”
- “La Matrigna”
- “Contronatura”
- “Eterno Paradosso”
- “Marco e Ludo”
- “La Scelta”
- “Azzera Pace”
- “Eves Wide Shut”
- “Ghost Memo”
- “Come Pripyat”
- “Il Mondo dopo Lewis Carroll”
- “Pi Esse”
- “Zeit!”
- “La Certa”
- “Exuvia”

La scelta

Perché hai scelto proprio l’impermeabile? “Ho scelto di mettere quell’impermeabile all’ultimo minuto, adesso è diventato un’icona. È legato al giallo della copertina”.
In questo brano ti sei ispirato a due personaggi: Beethoven e Mark Hollis. “Si, partiamo dal presupposto che tutto questo viaggio cinematografico, in cui ci sono delle figure che ogni tanto spuntano, rappresentano i miei stati d’animo. Di Beethoven invidio la propria ostinazione, mentre Mark Hollis lo adoro. Lui, a un certo punto, quando stava per fare il passo di diventare famoso a livello planetario decide di fare il padre piuttosto che un Tour, questa scelta mi ha impressionato molto. Da introverso empatizzo anche questo modo di fare”.

Collaborazioni

Nel disco ci sono due collaborazioni. “Uno è il frontman di uno dei miei gruppi preferiti, l’altra è un’artista messicana che ho scoperto navigando in rete con cui sono stato felicissimo di collaborare”.



Le domande dei fan a Caparezza

Ecco una delle domande che i fan hanno fatto a Caparezza tramite il nostro profilo Instagram ufficiale @radiozetaof.
Molti ascoltatori hanno pensato a Kierkegaard. Hai pensato anche a lui? “No, non è tra i miei studi di questo disco. C’è molta letteratura, ci sono personaggi che mi hanno ispirato delle riflessioni ma non c’è lui”.

Giochiamo a “Punto e a Capa” con Caparezza

È arrivato il momento del gioco! Diego Zappone e Simone Palmieri hanno chiesto a Caparezza di rispondere ad alcune domande sulla sua carriera.
Spiegaci una delle tue canzoni del passato che oggi non ripubblicheresti assolutamente. “Forse qualcosa del primo album, ‘Uomini di molta fede’ ad esempio”.
Una canzone che non ti aspettavi esplodesse. “Ad esempio 'Fuori dal tunnel' nessuno si aspettava che esplodesse così tanto, fu il terzo singolo buttato lì”.
Una frase tra tutte le tue canzoni che ti rappresenta maggiormente? “Una che dice ‘guardo il video che ho fatto, ho l’aspetto di un altro’, nel senso che realmente quando guardo le cose del mio passato le guardo come se fosse un’altra persona che è del passato ma che ha qualcosa in comune con me”.
Un titolo che ogni volta che lo leggi ti fa sorridere. “Tipo ‘io della vita non ho capito un cazzo’ ecco”.
Una collaborazione dei sogni. “Vinicio Capossela
Un tuo tour in cui è successa una cosa particolare. “C’è quella famosa signora che è venuta a guardare il concerto, ma alla fine si è letta il libro tutto il tempo”.
Un collega che ti ha detto “le migliori parole di sempre”. “Ricorderò sempre con affetto Angelo Branduardi che è stato il primo della musica a darmi credito”.

La canzone della tua vita

Alla fine di ogni puntata, gli ospiti di Collettivo Zeta scelgono una canzone che rappresenti la loro vita.
Caparezza ha scelto “Life’s What You Make It” dei Talk Talk.
Perché? “Per due motivi: il video è ambientato in una foresta, poi questa canzone appartiene all’album dei Talk Talk che ha segnato il passaggio di fase che cancellerà tutto quello che hanno fatto per passare alla fase successiva”.
Finalmente da Febbraio del 2022 parte il Tour. Come ti senti? “Sono ancora un po’ preso dall’uscita del disco, non riesco a concentrarmi sulla struttura del concerto, ci penserò tra un po’”.



Grazie Caparezza per essere stato con noi! Ti aspettiamo presto nei nostri studi!


Caparezza a RTL 102.5: “Exuvia” è l’album in cui parlo della mia transizione