08 gennaio 2022, ore 17:30

Questo nuovo anno parte con una buona notizia in tema green e sostenibilità: dal 14 gennaio in Italia verrà applicata la direttiva antiplastica Sup (Single use plastic), che mettendo al bando i prodotti usa e getta, cerca di salvaguardare i nostri mari dalla plastica che li sta invadendo e soffocando. L’Ue si è data come obiettivo entro il 2030 di ridurre della metà i rifiuti di plastica nei nostri oceani e questo sembra essere uno dei primi passi.

Chi da sempre è dalla parte dell’ambiente e non ha mai smesso di crederci è la generazione z, basti pensare al movimento Fridays For Future, che dal 2018, guidato da Greta Thunberg, porta avanti l’idea di un pianeta più green e di abitudini di vita più sostenibili.


Cosa non si potrà più utilizzare

Questa si può considerare una vera vittoria e un vero passo avanti, dal 14 gennaio infatti diremo addio a piatti e posate usa e getta di plastica, mentre resteranno in commercio quelli composti al 100% da plastica biodegradabile e quelli in plastica lavabile. Addio anche a palloncini e bastoni per palloncini, contenitori per bevande in plastica monouso, tappi, coperchi, cannucce e borse di plastica. Per salvaguardare ancora di più il mare si è intervenuti anche sulla pesca, in questo caso il divieto riguarda gli attrezzi da pesca contenenti plastica, per impedire che gli ami, i fili e i componenti della canna possano disperdersi in acqua e danneggiare l’ecosistema marino.



Hai mai lasciato una bottiglia di plastica nell’ambiente?

Quante volte ci è capitato di lasciare, dopo un pic nic, una posata di plastica, un piatto o un sacchetto abbandonato sul prato o accidentalmente, per nostra distrazione, volato in mare? E subito pensato “ma che sarà mai, per una volta”. Ecco pensiamo che un sacchetto di plastica gettato in mare impiega dai 10 ai 30 anni per degradarsi e nel frattempo rischia di essere pericoloso anche per l’ecosistema marino. La classica bottiglia di plastica, che una volta finita, rimane lì e non viene gettata nell’apposito contenitore, può rimanere nell’ambiente tra i 100 e i 1000 anni. Numeri che all’apparenza sembrano enormi, come enorme è il danno che possono provocare.


Alcune sane abitudini, parte tutto da noi

Se vogliamo cambiare la situazione siamo in assoluto potere di farlo, nel nostro piccolo ognuno può avere degli accorgimenti che se sommati possono davvero dare una mano a migliorare le cose. Una tra tutte la raccolta differenziata, per non parlare dello spreco di acqua quando ci laviamo o cuciniamo, evitare il monouso, e rivedere le nostre abitudini di acquisto. Quest’ultimo è forse uno dei punti più difficili da modificare, ma cercare di comprare meno capi nuovi e puntare sulla seconda mano e sullo slow fashion può avere un ottimo impatto. Riutilizzare, dare una seconda vita e non buttare e comprare subito capi nuovi. Piccoli gesti che possono aiutare il pianeta e farci vivere meglio.