12 giugno 2020, ore 20:38 , agg. alle 20:55

Pianista, compositore, produttore discografico e musicista: è Dario Faini, noto come Dardust, il nostro ospite telefonico di oggi in Collettivo Zeta! L’intervista è stata molto ricca: abbiamo potuto chiedere molte cose a Dardust sia in diretta radiofonica su Radio Zeta che durante la diretta Live dal nostro profilo Instagram ufficiale @radiozetaof. Cominciamo dopo aver ascoltato “Prisma Dolce Vita” ft Lord Esperanza , il nuovo singolo di Dardust. Come stai? Benvenuto su Radio Zeta! “Ciao ragazzi! Sto bene, a lavoro come sempre. Sto preparando un po’ di pezzi che usciranno a breve. Il periodo di lockdown l’ho vissuto molto bene, nonostante io sia un tipo che viaggia molto. Mi sono riposato, ho studiato tanto, ho ripreso cose che avevo tenuto da parte. E’ stato un periodo molto costruttivo”. Siamo curiosi di conoscere la tua vita quotidiana: come funziona? “Mi sveglio molto presto, faccio mezz’ora di meditazione. Studio pianoforte e poi comincio le giornate in studio, le sessioni con gli artisti. Lavoro circa fino alle sette di sera. Pratico meditazione da circa vent’anni. Mi aiuta molto! Mi sveglio presto perché la meditazione riesce a caricarmi”. Torniamo a parlare di “Prisma Dolce Vita”: come è nato l’incontro per questo ft? “Ci siamo conosciuti a Parigi, credo fosse prima di Natale. Eravamo in uno studio, non ci eravamo mai visti ed abbiamo prodotto il brano in tre ore. E’ stato un territorio magico che abbiamo costruito insieme. Perché questo titolo? Perché il Prisma è collegato al concetto del disco: c’era questa roba di venire da un periodo difficile, ed il prisma era il portare un po’ di colori da un periodo bianco e nero. Un oggetto magico potente. Dolce vita è stata una declinazione di Lord Esperanza che, vivendo l’Italia da esterno, ha questa concezione dell’Italia un po’ romantica e stereotipata. Lord Esperanza ha scritto il testo di quello che era un mio brano suonato”. Sei un produttore ed autore tra i più richiesti attualmente: hai trasformato brani di cantanti in grandi Hit. Però, c’è anche la parentesi che riguarda la tua musica! Infatti lavori in modo parallelo anche nella produzione delle tue canzoni. C’è il tuo ultimo album, che si chiama “S.A.D. Storm and Drugs”, il quale contiene brani davvero forti, tra cui “Sublime”, che ascoltiamo in onda. Siamo anche curiosi di sapere qualcosa in più su quanto hai dichiarato su S.A.D.: è l’ultimo capitolo di una trilogia che percorre l’asse geografico di Berlino, Reykjavík e Edinburgo, le tre città ispiratrici dell’immaginario musicale di Dardust. C’è una tua storia fatta di momenti di solitudine dal quale sei riuscito a tirar fuori che è un po’ l’essenza del tuo disco. Ne parliamo meglio durante la diretta su Instagram. Dardust, siamo curiosi di saperlo: come fai a convincere tutti questi artisti a collaborare con te? C’è qualcosa che ci nascondi? “ I primi anni ero io che proponevo qualche canzone, dopodiché ha cominciato a funzionare tutto e la macchina è partita. E’ comunque un lavoro di scambio bello, costruttivo. Sono anche io che cerco degli artisti con cui lavorare, mi metto sotto cercando chi voglio”. In generale, preferisci lavorare per te stesso o per gli altri? “Mi piace lavorare per gli altri, ma di base mi vedo più a lavorare per me stesso per creare contenuti nuovi”.


SPAZIO AI FAN

Sono moltissime le domande che i fan di Dardust hanno potuto fargli tramite il nostro profilo Instagram ufficiale @radiozetaof. Eccone alcune! Cominciamo dalla domanda di @Lau.ra90: c’è un tuo brano che è stato ispirato a un’opera d’arte? “Beh, molti. Quelli del mio repertorio come Dardust ce ne sono tanti. Ad esempio, ‘I dolori del giovane Werther’ è un libro di Goethe e molti pezzi sono ispirati a questa opera d’arte”. C’è anche al curiosità di @Marilena.manenti: com’è nato il pezzo “Without you”? “E’ nato tra Londra ed Edinburgo. E’ l’unico pezzo d’amore strumentale, è un brano molto triste ma anche una bella malinconia. E’ nato da un momento terribile colmo di solitudine”. Ancora, la domanda di @Nella.musica.degli.altri: Pensi che i tuoi studi in psicologia ti abbiano aiutato a trovare melodie più profonde? “Non tanto melodie più profonde, quanto la consapevolezza maggiore di ciò che la melodia può dare. Quindi, mi hanno aiutato a dare più carattere, a migliorare la melodia sicuramente. Tutto ciò per farla arrivare emotivamente. E’ stata molto utile anche a costruire un rapporto con gli artisti”. Infine, un’altra domanda: con quale artista Big ti sei trovato meglio? “Con tutti! Ho sclerato giusto qualche volta con qualcuno, però alla fine la questione dell’empatia ha funzionato! E’ capitato di aver proposto qualcosa, che non venisse accettato. In quel caso devi lasciar andare ed accettarle che la tua idea non piace”.

DIRETTA INSTAGRAM

Tra una pausa e l’altra della diretta su Radio Zeta, Dardust si racconta anche durante la live dal nostro profilo Instagram ufficiale @radiozetaof. In onda parlavamo della sua grande passione per la meditazione. Perché ti ha aiutato così tanto? “Perché elimina tutta la confusione ed i pensieri disturbanti, le ansie, le paure. Ma poi perché alza lo stato vitale in un modo pazzesco, ho tanta energia in più. Ho percepito molti cambiamenti durante gli anni, ho i miei mantra. In Italia siamo ancora un po’ indietro per quanto riguarda questo aspetto, anche se ho conosciuto tante persone che lo fanno”. Nel frattempo, qualche fan nei commenti chiede: hai studiato da qualcuno la meditazione? “Beh, si. Ho fatto vari incontri negli anni di varie filosofie ed alla fine ho scelto la mia definitiva”. Torniamo a parlare della sua carriera. Questo è un periodo che, per quanto riguarda i Live, ha messo in difficoltà la maggior parte degli artisti. Tu, Dardust, sei riuscito a combinare qualcosa? “Ho fatto il primo Live a Bologna, è stata la data zero. Poi c’è stato tutto questo caos ed abbiamo dovuto fermarci, però lo riprenderemo credo a Novembre. Se non dovessimo farcela, sposteremo tutto a Marzo. Il Tour aveva due parti differenti tra loro: per quanto riguarda quella di S.A.D. ci sarebbe stata la pioggia, degli effetti scenografici fighi che nei club è difficile vedere. Sarebbe uno show a quattro dimensioni”. Parlando di S.A.D., hai dichiarato essere l’ultima tappa della tua trilogia musicale. “Si, la trilogia riguarda tre città che mi avevano fatto appassionare a tre mondi musicali. Ho cominciato da Berlino, dove ci sono stati tanti dischi famosissimi, tra cui uno di David Bowie, degli U2, dei Depeche Mode che ho amato tanto. Reykjavík è riferita alla scena islandese che mi è piaciuta tanto, con i suoi artisti ed il suo modo di vivere che ho provato sulla mia pelle. Infine Edinburgo. Quando mi sposto mi appoggio agli studi del luogo, studi non casuali. Sono posti dove hanno registrato tanti artisti che amo. Edinburgo lo studio per me era sconosciuto, ma mi sono sentito a casa”. Che idea ti sei fatto della scena musicale attuale, in particolare di quella romana? “C’è davvero tanto materiale sul quale lavorare. E’ una scena che ha rivoluzionato e sta cambiando il volto del pop italiano in maniera importante, ad esempio cito Calcutta, ma anche Gazzelle e tanti altri”.

GIOCHIAMO A: A SCUOLA CON DARDUST

E’ arrivato l’atteso momento del gioco anche per Dardust! Diego Zappone e Simone Palmieri vogliono provare ad imparare qualcosa di più della musica facendogli qualche domanda. Cominciamo! Di quante corde è dotato un violino: tre, quattro o sei? “ Mi sembra quattro” Nel 2000 è stato venduto all’asta il pianoforte più caro di sempre a: 2 milioni di dollari, 500 mila dollari, 30 milioni di dollari? “Vado a vedere su Google.. Boh ragazzi, due milioni” Come si chiama il pianoforte più lungo del mondo: Ferrari 01, Grand Prix 333, Mugello 16? “Il Grand Prix 333” Che cos’è il Djembe: un flauto, una chitarra o un tamburo? “E’ un tamburo” Grazie Dardust, abbiamo imparato tantissime cose!

LE MIE PREFERITE

Le preferite di Dardust sono tendenzialmente sue collaborazioni con diversi artisti. Brani sofferti, che hanno tolto ai cantanti e produttori molte ore di sonno. Troviamo: “Nuova Era” di Jovanotti ft Dardust, “Ma lo vuoi capire?” di Tommaso Paradiso scelto perché “abbiamo lavorato insieme e lo stimo tantissimo, è un brano che è stato molto sofferto perché colmo di tecniche, infatti qui abbiamo voluto alzare l’asticella”, “Egotrip” di Tropico perché “Tropico è uno degli autori con cui lavoro più spesso, abbiamo lavorato tanto insieme. E’ un artista che stimo molto”. C’è anche “Vieni a vedere perché” di Cesare Cremonini, scelta perché “era un passaggio delicato per lui, il suo passaggio da solista. E’ una ballata meravigliosa”. Grazie Dardust per essere stato con noi! Ti aspettiamo presto ai microfoni di Radio Zeta!




Dardust a Radio Zeta: "il 'Prisma' è la creatività che porta un po' di colore dopo un periodo buio"