Diva Futura arriva su Netflix. La storia di Riccardo Schicchi approda in streaming
La pellicola vede nel cast attori del calibro di Pietro Castellitto e Barbara Ronchi
Dopo essere passato dal concorso della Mostra del Cinema di Venezia 2024 e il passaggio in pò in sordina nelle sale cinematografiche, “Diva Futura” di Giulia Louise Steigerwalt sbarca in streaming su Netflix. La pellicola, che vede nel cast attori del calibro di Pietro Castellitto e Barbara Ronchi, racconta la storia vera di Riccardo Schicchi, regista italiano attivo nel mondo della pornografia e dello spettacolo.

DIVA FUTURA, LA TRAMA IN BREVE
Italia, anni Ottanta-Novanta. Con la sua agenzia Diva Futura, Riccardo Schicchi rivoluziona la cultura di massa trasformando l’utopia hippy dell’amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. Sotto la sua guida, “ragazze della porta accanto” come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre diventano all’improvviso dive di fama mondiale ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in VHS. L’espressione “pornostar”, coniata al tempo, segna l’inizio di una nuova era.
L’impatto mediatico è talmente travolgente da sfociare nell’elezione al Parlamento di Ilona Staller, detta “Cicciolina”, nella nascita del Partito dell’Amore e nella candidatura di Moana Pozzi a sindaca di Roma. L’avventura di questa grande “famiglia”, è raccontata attraverso lo sguardo di Debora, giovane segretaria dell’agenzia con un mutuo sulle spalle. Tutto questo è accaduto perché esisteva un desiderio tanto nascosto quanto grande: quello di tutti.
DIVA FUTURA, LA RECENSIONE
Sembra una soffice nuvola di zucchero filato, che lentamente si sgonfia, lasciando lo spettatore a fare i conti con sé stesso. Una bella sorpresa quella di Diva Futura, che mette in scena con grande disinvoltura una storia che racconta tante cose: il dietro le quinte della rivoluzione culturale dell’industria del porno, che ha investito il nostro immaginario collettivo tra gli anni 80 e 90, mettendo in luce le contraddizioni di un paese bigotto che lentamente si trasformava. Ilarità profonda e comicità sempre molto colta. Si ride e ci si interroga su ciò che è stato e ciò che è diventato un mondo complesso come quello della pornografia e della liberazione sessuale. Lo scorso anno l’audiovisivo ha rivolto il suo occhio potente sulla tematica della produzione erotica: prima con la serie Netflix Supersex (molto meno riuscita) dove si è provato a rintracciare le pagine della vita di Rocco Siffredi, e adesso ecco svelata la storia dietro all’agenzia porno e al suo anchorman Riccardo Schicchi, che qui ha il volto di Pietro Castellitto. L’attore non sbaglia un colpo e confeziona un ruolo molto coraggioso. Grande mattatore per tutto l’arco narrativo, non si risparmia mai e passa con grande scioltezza dal registro comico e farsesco, a quello drammatico. Incanto e disincanto, sogno e tormento, realtà e finzione.La pellicola parte come un fumetto, edulcorando e utilizzando la tecnica di messa in scena. Poi si evolve, cresce e acquista maturità oltre che note dolenti e più riflessive. Un perfetto equilibrio tra sorriso e riflessione, impastato a regola d’arte da Steigerwalt, regista che conferma la sua bravura.