Enrico Vanzina: “Il cinema italiano venga insegnato nelle scuole”. Ecco la proposta dello sceneggiatore
"Togliere dai programmi scolastici un po' di 'Promessi sposi' per inserire un'ora di studio del cinema italiano”
Alberto Sordi, Anna Magnani, Federico Fellini, Claudia Cardinale. Attori e registi che, attraverso la loro arte, hanno ridisegnato la cultura italiana e, soprattutto, hanno aiutato intere generazioni a comprendere i vizi e le virtù degli italiani alle prese con le svolte storiche del 900. Il cinema è sempre stato uno strumento essenziale per comprendere la società e la storia del nostro paese. Ridendo e scherzando alcuni titoli hanno anche contribuito alla formazione di un vero e proprio pensiero critico. Sembra scontato, quindi, che la storia della nostra cinematografia passi anche nei programmi delle scuole.

CINEMA A SCUOLA, VEICOLARE LA NOSTRA IDENTITÀ CON IL SORRISO
Storia, geografia e Cinema. È la proposta di Enrico Vanzina, sceneggiatore, produttore e regista che, durante l'incontro con Marco Risi nella seconda giornata dedicata al Festival Internazionale del Cinema Pompei, ha avanzato con forza e determinazione. "Togliere dai programmi scolastici un po' di 'Promessi sposi' per inserire un'ora di studio del cinema italiano e della commedia all'italiana che con i grandi registi ha veicolato la nostra identità con il sorriso".
Al momento dal Ministero dell’Istruzione nessuno si è pronunciato a riguardo. Chissà se magari, con l’approssimarsi dell’esame di Maturità, non venga in mente di inserire tra le tracce anche una riflessione sulla settima arte e su qualche film in particolare. Proprio quest’anno cadono gli 80 anni dall’uscita di “Roma Città aperta”, film diretto da Roberto Rossellini diventato negli anni un vero e proprio manifesto del Neorealismo italiano.
Un bel dibattito quello del Festival Internazionale del Cinema Pompei, che ha visto coinvolti studenti e addetti ai lavori del cinema che hanno approfittato dell’occasione per scambiarsi opinioni e suggestioni.