13 giugno 2022, ore 11:30

La storia di Federico Gatti è la dimostrazione che la perseveranza dà i suoi frutti. Il difensore classe ’98 si era già preso spazio su giornali e siti a gennaio per il passaggio alla Juventus (che lo ha lasciato in prestito al Frosinone fino a fine stagione). Negli ultimi giorni ha arricchito la propria biografia con l’esordio in Nazionale, contro l’Inghilterra, in Nations League.

In attesa della sua prima partita in Serie A, che sarà solo l’ultima tappa di un percorso partito da molto lontano.

Chi è Federico Gatti

Nato il 24 giugno 1998 a Rivoli, comune piemontese con meno di 50mila abitanti, Federico cresce calcisticamente nelle giovanili dell’Alessandria, per poi arrivare a calcare anche i campi duri della Promozione e dell’Eccellenza con il Pavarolo (2015-2017). In questo contesto passa per la prima volta dal centrocampo alla difesa, reparto dove è arrivato a mostrare il suo rendimento migliore.

In questo periodo, nemmeno 20enne, per portare avanti la passione del calcio Federico svolge diverse professioni parallele: muratore, serramentista, lavora ai mercati generali. Contesti nei quali impara a tenere i piedi per terra, cosa fondamentale nel mondo del calcio.

Nel 2018 il Verbania lo sceglie per la Serie D, e da qui parte la scalata inesorabile di Gatti. Sale di categoria con il Pro Patria, in C, lo fa ancora nel 2021 con la chiamata del Frosinone in Serie B. In Ciociaria gli bastano solo 6 mesi per guadagnarsi le attenzioni della Juventus, che brucia la concorrenza – di Napoli e Inter su tutte – e investe quasi 10 milioni di euro (7,5 di fisso + 2,5 di eventuali bonus) per portarlo a Torino. A giugno, perché Federico vuole sempre finire quello che inizia ed è voluto restare a Frosinone fino a fine stagione.

L’esordio in Nazionale

Tante emozioni in pochi mesi. L’ultimo capitolo della propria storia – ancora tutta da scrivere – Federico Gatti scrive sabato 11 giugno, nella sfida di Nations League tra Italia e Inghilterra. A Wolverhampton il classe 1998 fa il suo esordio in Nazionale ancora prima di calcare i campi della Serie A: una situazione rarissima, che conferma il suo talento e la voglia di sperimentare del ct Roberto Mancini.

Giocavo così in Promozione, gioco così anche adesso. Il mio percorso e i miei sacrifici mi danno tanta forza, vivo per queste partite” : le prime parole dopo la partita dimostrano la sua umiltà unita alla sana voglia di mantenere il livello raggiunto.

Federico Gatti dimostra come in pochi anni si possa davvero cambiare tutto. Senza bacchetta magica, ma con sacrificio e dedizione. Il simbolo di come la Generazione Zeta possa arrivare a prendersi lo spazio che merita, in ogni contesto.