Fulminacci, Intervista a Radio Zeta

Il cantautore oggi ospite in Collettivo Zeta
E’ stato nostro ospite telefonico oggi, Fulminacci, il giovane cantautore che ci ha raccontato un po' di sé a Collettivo Zeta, condotto da Diego Zappone e Simone Palmieri. Si comincia parlando di come stia impiegando il tempo in questo periodo. “Sono a casa. La quarantena procede bene. Colgo l’occasione per lavorare a qualcosa. Scrivere un po', cerco di riposarmi. Faccio esercizi di ginnastica, mai fatti prima, tra l’altro! Il mio passatempo preferito rimane suonare. Per fortuna che c’è il mio studio/camera da letto dove faccio le canzoni”. Giovanissimo e promessa del cantautorato, ha da poco festeggiato il suo primo anno di carriera portandosi a casa molti premi. “Io, ad essere sincero, non me lo aspettavo però sono riuscito ad ottenere dei grandi successi e spero di non deludere in futuro.” Non se lo aspettava, sicuramente. Ma si è reso perfettamente conto di quando la sua carriera ha cominciato a funzionare. “Forse quando ho fatto il mio primo concerto a Roma un anno fa. Il 16 aprile dello scorso anno. Li il locale si è riempito di gente ed io non ci credevo, mi sembrava assurdo”. Nonostante abbia pubblicato solo un album (nb “La vita veramente” del 2019), Fulminacci piace davvero tanto. Ma a proposito: una curiosità sul suo nome d’arte! Fulminacci, un miscuglio tra nome e cognome Filippo Uttinacci, di cui, dicono, sembra vergognarsi un po'. “In realtà è stato un equivoco. Non è vero. Io non mi vergogno del mio nome, solo che suona come dispregiativo. ” Dopo l’ascolto di “Resistenza”, suo brano tratto dall’album “La vita veramente”, la curiosità sul nome d’arte è tanta. “Ma quindi, il nome Fulminacci, come è nato?” “Grazie per non aver sbagliato il mio cognome! (errore piuttosto comune, a quanto pare) Fulminacci ho scoperto, dopo essermi dato questo soprannome, essere un’esclamazione tipica utilizzata nei fumetti. Tipo ‘braccio di ferro’ etc. Una coincidenza piacevole”. Suona strano, ma è stato proprio lui ad aver definito il suo stesso album schizofrenico. Che lo sia anche nella vita? “Non lo so! Chiedetelo ai miei cari. L’ho definito così perché ci ho messo tutto ciò che mi passava per la testa. Essendo il primo album l’ho scritto non sapendo se sarebbe stato pubblicato. Ero totalmente me.” E parlando del primo album, la domanda sul come sia partito per costruirlo è d’obbligo. “Sono partito sempre dalla chitarra. Ci sono alcuni casi in cui canticchio delle melodie, durante il traffico in macchina, ma parto sempre dalla chitarra. E’ una costante.” E visto che Fulminacci pensa, scrive, butta giù e pubblica, non può essere definito in un genere ben preciso. “No e questa cosa mi piace! Perché voglio mantenerla il più possibile. Mi piace fare tutto. E voglio pubblicare tutto. Quindi ben venga non appartenere ad un genere!” Si procede con la musica e va in onda “Fino a quando il cielo esiste” il ft che ha fatto con Mox. Ed è stato proprio Mox a dire che Fulminacci è il futuro della musica. Ma questo sembra essere un amore corrisposto. “Io dico di Mox che è il mio piu grande amore”. Galeotta fu la musica.

Spazio ai fan
Arriva il momento di dedicare spazio ai fan. Dalle domande fatte direttamente al profilo Instagram ufficiale di Radio Zeta @radiozetaof, @vanessalunedei_ comincia chiedendo quale sia la cosa più strana successa ad un concerto. “Ero a Torino, a un certo punto è saltata la corrente e ci siamo ritrovati al buio. Abbiamo suonato solo con la batteria e il pubblico batteva le mani. Bellissimo. Stavamo facendo un concerto insieme”. Si va avanti e, proprio a proposito di concerti, la domanda di @serenafinchel sembra cadere a pennello: cosa fai per scaricare l’ansia (prima del concerto)? “Prima dei concerti ho talmente tanta ansia che non riesco a concepire l’idea di scaricarla. Per scaricarla, faccio il concerto”. Beh, se scaricando la tensione facendo concerti i risultati son questi, speriamo tu sia sempre ansioso prima di farne uno! Un’altra domanda è di @fulminatidafulminacci (nome che ha fatto ridere molto il cantautore), che gli chiede se gli piacerebbe comporre musica per il cinema. “Si si assolutamente. Moltissimo. Preferibilmente per il genere Thriller stile anni ’70. Con batterie e basso serrati”. La curiosità dei fan è riassunta nella domanda di @pippomoli_ : “stai già lavorando a dei nuovi brani?” – “Si, lavoro sempre a dei nuovi brani. E’ il mio passatempo preferito. Ho pubblicato una cosa nuda e cruda su Youtube da poco, così per divertirmi”. Si gioca Un altro atteso momento delle interviste di Collettivo Zeta è quello dei giochi. Quello di oggi è “Colleziona figuracce”. Quante ne avrà fatte Fulminacci? Lo confessa: ha scambiato una persona per un’altra, ha scambiato una femmina per un maschio o viceversa, è caduto in tram (precisamente in metro) ed è stato molto imbarazzante. Si è dimenticato di pagare un conto, ha dato di stomaco davanti a tutti ad un diciottesimo, ha dimenticato la cerniera dei jeans abbassata ed ha dato più anni ad una persona (speriamo non sia stata una donna). L’unica cosa che non gli è ancora capitata è quella di cadere davanti a tutti. E menomale.

 

La tua Top 4
Le quattro canzoni scelte da Fulminacci (non in ordine di importanza) sono: “Capita così” di Brunori SaS. Perché? “perché è uno dei miei preferiti attualmente. Questa canzone e il suo stile è un mix perfetto tra cinismo ed emotività.” “Freccia Bianca” di Lucio Corsi.L’ho scoperto da poco. E la cosa bella è che c’è molta differenza tra la sua immagine nei video e i suoi testi”. “Per un secondo” di Colombre perché “trovo tutti i suoi brani molto interessanti ed anche questo è molto divertente. Una ritmica interessante secondo me molto rara in Italia”. “Le cose in comune” di Daniele Silvestri che sembra essere la sua musa: “ Mi ispiro molto a lui perché è il re della metrica e delle scelta delle parole. E’ simbolo della mia infanzia. È nato quando sono nato io fisicamente e sono molto legato molto a lui emotivamente e professionalmente”. Parlando di muse, la domanda “quali altri artisti ti hanno cresciuto?” sorge spontanea: “beh, Jovanotti. Paul McCartney.” L’intervista si conclude con una domanda che sembra mettere un po' in difficoltà Fulminacci: “Tra Jovanotti e Silvestri chi scegli?”. Silenzio. Panico. “ODDIO E’ DIFFICILISSIMO!! DIREI ENTRAMBI!!!”. Ottima scelta Filipp…emh. Fulminacci! Grazie per essere stato con noi! Chissà, magari il prossimo incontro sarà per raccontarci del ft tra te, Jovanotti e Silvestri! Te lo auguriamo.


Fulminacci in collegamento su Radio Zeta: "Ho avuto successo, spero di non deludere in futuro"

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