Giovanni, intervista a Radio Zeta

Giovanni ci racconta l’esordio del suo percorso artistico e di quanto sia importante non farsi guidare dall’orgoglio
Classe 2001, bolognese, rapper e figlio di Biagio Antonacci. Si è ritagliato una massiccia fetta di consensi con l’esordio della sua carriera musicale: è Giovanni Antonacci il nostro ospite telefonico di oggi in Collettivo Zeta! Carriera in nascita nella musica e giunta al termine, almeno per ora, dal punto di vista didattico. Sappiamo che hai fatto l’esame di maturità da poche settimane. “Si, sono entrato con un sei in condotta non bellissimo perché non ho seguito molto le lezioni online. Però sono arrivato all’esame con i miei crediti e l’ho affrontato, alla fine ne sono uscito bene”.

“DOSE”: L’ORGOGLIO NON SERVE
Complimenti per “Dose”, il tuo ultimo singolo fuori a Giugno di quest’anno che parla di una ragazza che vuole chiudere una storia d’amore ma il suo ragazzo le consiglia di aspettare, di ripercorrerla insieme e portare un po’ di speranza in più. “Si esatto. Anche perché nella storia, come dico nella canzone, ci sto sottissimo e quindi spero sempre che lei non se ne vada. Ricordare, tramite questo brano, mi fa soffrire ed essere malinconico, ma mi fa stare in pace poi”. E’ una storia vera? “Purtroppo è una storia finita, ormai è passata. La canzone è nata qualche tempo dopo la rottura ed è stata scritta in quarantena: ho avuto tanto tempo per pensare”. Con questo brano però, hai voluto mandare un bel messaggio a chi l’ha ascoltata: se il cuore parla, voi scrivete a chi vi manca. Tu, alla fine, il messaggio l’hai scritto? “No, mi son tirato indietro. E’ per questo che ho scritto questo singolo: non bisogna mai farsi prendere dall’orgoglio”. Non eri solo a scrivere il testo del singolo, c’è stata anche la collaborazione di tuo fratello Paolo. “Era da tempo che volevo lavorare con lui ed in quarantena abbiamo fatto questo pezzo. Siamo stati contenti del risultato. Paolo è anche un autore affermato, ci saranno di sicuro altri progetti”. Una tua fan, @chiarabaggio, dal nostro profilo Instagram ufficiale @radiozetaof, ti chiede cosa significa per te “Dose” ed anche se farai qualche instore. “Gli instore spero di farli davvero presto. Il significato della canzone? Sicuramente prendere coraggio”.

GIOCHIAMO A: PANIC!
E’ arrivato l’atteso momento del gioco! Diego Zappone e Simone Palmieri hanno fatto a Giovanni alcune domande per cercare di capire che tipo di rapporto ha con la paura. Sembra essere abbastanza spaventato dalle montagne russe “però mi intrigano molto”, dalle case degli orrori, dal wasabi sul sushi ed un po’ anche dalla nebbia anche se “dipende dal contesto perché se sono a piedi sono tranquillo, in macchina un po’ meno”. Ha anche paura di buttarsi dal paracadute ma vuole assolutamente provare a farlo. I serpenti? Nessun problema! Quando si parla, invece, di essere bloccati su whatsapp qual è la sua reazione? “Mah.. una volta che sei stato bloccato non è che puoi farci molto”. Siamo in chiusura, ma vogliamo fare un’ultima domanda a Giovanni: dovessi scegliere un nome per il tuo primo album, quale sarebbe? “Potrebbe chiamarsi ‘raccomandato’! Me lo immagino bene”. Grazie Giovanni per essere stato con noi! Ti aspettiamo presto ai microfoni di Radio Zeta, magari proprio per parlare del tuo nuovo album! Chissà se il nome sarà quello che ci hai detto in onda? ​


Giovanni a RTL 102.5: con 'Dose' cerco di non far fare agli altri gli errori che ho fatto io

Tags