01 maggio 2025, ore 09:00

Quella di Howard Phillips Lovecraft è una figura cruciale per la letteratura mondiale, nella fattispecie nell’ambito dei racconti a tema horror. Lo scrittore di Providence ha dato vita a un vero e proprio universo narrativo, tentacolare nelle sue forme e soprattutto nella sua costante evoluzione.

E sì, perché a dispetto della sua dipartita, avvenuta poco meno di novant’anni fa (1937) i racconti di Lovecraft continuano a tramandarne il genio e la tradizione, grazie agli artisti contemporanei. Qualcosa che è avvenuto negli ultimi mesi con “Gli accoliti di Cthulhu”, pubblicato da Edizioni NPE.

E proprio Edizioni NPE si concentra nuovamente sulle opere di H.P. Lovecraft spostando però il focus sul mondo dei fumetti. E lo fa grazie all’arte di Sergio Vanello nel volume “H.P. Lovecraft – Dagon e altri racconti brevi”. Siamo andati dietro le quinte per saperne di più grazie all’autore.


“H.P. LOVECRAFT, DAGON E ALTRI RACCONTI BREVI”, UN AUTORE SEMPRE ATTUALE

Ciao Sergio, oggi sei il nostro Cicerone: cosa troviamo in "H.P. Lovecraft Dagon e altri racconti brevi"?

“Soprattutto il mio stupore e la meraviglia per la vastità di un mondo che, nonostante lo studi da anni, non finisce mai di emozionarmi. Emozione che produce spontaneamente il desiderio e l’energia per cercare e trovare le soluzioni formali più interessanti e adeguate a raffigurare la qualità dell’opera dell’immenso HPL. Ogni sua frase introduce in un mondo pieno di forme, talvolta oscure e impenetrabili che, dal punto di vista grafico/pittorico, si trasformano in stimoli visivi di altissimo valore. Questo mi ha permesso di variare tecnica e stile, senza vincoli formali, situazione ideale per la mia tipologia di linguaggio creativo, fondamentalmente libera e ostile alla pianificazione.”


Una raccolta che celebra un personaggio iconico della letteratura in generale, e un punto di riferimento per quanto concerne quella horror. E con le sue storie ha fatto una magia (o stregoneria, restando sui temi a lui cari): quella di avere appeal anche a distanza di decenni dalle prime pubblicazioni. Come ce lo spieghiamo?

“La cultura è dinamica e gli interessi cambiano, ma HPL è sempre con noi. Questa è la costante. Come si spiega? Probabilmente, in HPL esiste una sobrietà essenziale nella forma e nel contenuto che, oltre al fascino leggendario per le sue creazioni (Cthulhu…), non ne invecchia né la bellezza né la leggibilità. E’ il segreto, forse, di scrittori come Georges Simenon, che, grazie alla sua “profonda semplicità” resta ancora oggi uno degli autori (come HPL) più amati e letti nel mondo; autori che provocano l’immediata partecipazione del lettore alle vicende narrate, il totale assorbimento nella lettura. Leggere HPL (e Simenon) è una forma di meditazione.”


“H.P. Lovecraft, Dagon e altri racconti brevi”, il genio dello scrittore di Providence rivive nelle tavole di Sergio Vanello
PHOTO CREDIT: "H.P. Lovecraft – Dagon e altri racconti brevi" di Sergio Vanello, Edizioni NPE


I CLASSICI DELL’ORRORE DIVENTANO FUMETTI, UN A “TRADUZIONE” QUASI NATURALE

Nel volume troviamo otto racconti di Lovecraft che rielabori in chiave fumettistica. Come si sintetizzano i lavori del genio di Providence tra vignette, balloon e didascalie? Quanto tempo ti è stato necessario per operare questo lavoro di "traduzione"?

“Non vorrei peccare di presunzione o superficialità, ma posso dire che la “traduzione” in fumetto di questi capolavori è stata estremamente “facile”. Non per merito mio, ovviamente, ma dello stesso HPL; merito della sua perfetta e logica sequenza narrativa, della sua capacità di creare immagini attraverso le frasi, le parole. Insomma, è stato un grande piacere che, racconto dopo racconto, mi ha permesso di rinnovare, ad ogni pagina, la gioia di “convivere” con il genio.”


Sei fumettista e pittore, e questa tua duplice anima la ritroviamo all'interno di "H.P. Lovecraft Dagon e altri racconti brevi". Come si sposano i mondi narrativi dell'autore di Providence con il tuo stile artistico?

“Come argomentavo precedentemente, i suoi mondi narrativi sono per me ideali grazie alla loro componente “figurativa” (la sua scrittura “tridimensionale”). La forma e il contenuto dell’opera di HPL mi hanno permesso, così, di sperimentare più tecniche all’interno di un unico volume: acquerello, china, matite. Tecniche grafiche e pittoriche. Soprattutto ho potuto pensare le singole vignette come veri e propri dipinti (e penso alle storie a colori), attraverso l’uso di tecniche miste (acquerello e matite) che permettono la massima libertà espressiva. In generale, comunque, amo “sporcare” le tavole con effetti pittorici, senza i quali non sento il “calore” che una storia per immagini deve assolutamente contenere.”


Un lavoro sicuramente impegnativo ma, immagino, altrettanto stimolante. Tornerai su storie "lovecraftiane"? Oppure hai in programma altri lavori di cui possiamo già parlare?

“Spero tanto di tornare su storie "lovecraftiane” (questo è il mio secondo graphic novel dedicato al Maestro); al momento sì, sto lavorando ad un nuovo libro a fumetti sempre per Edizioni NPE. Ovviamente, per ragioni editoriali, non posso aggiungere nulla. Grazie!”