05 ottobre 2021, ore 15:15

Il premio Nobel Parisi: “I giovani sono fondamentali per la nostra società. Finanziamone la ricerca !”

Il Premio Nobel per la Fisica 2021 è stato assegnato all’italiano Giorgio Parisi per le sue ricerche sui sistemi complessi insieme agli studiosi sul clima Manabe(USA) e Hasselmann (Germania). Parisi è il sesto italiano a ricevere il Nobel per la Fisica: prima di lui Marconi, Fermi, Robbia, Segrè e Giacconi (italo-americano). Un premio che è ancora più gradito perché erano 62 anni che non veniva assegnato a uno studioso italiano che ha concluso il suo programma di ricerca nel nostro Paese.

Giorgio Parisi infatti, ai nostri microfoni, qualche tempo fa ci parlò proprio dello stato di salute della ricerca in Italia.

Il Presidente dell’Accademia dei Lincei e già vincitore di tutti i più prestigiosi premi per la Fisica, ci ha detto quanto sia stato importante formarsi in Italia e della qualità dei nostri giovani ma è stato molto più duro sulle opportunità e i mezzi che vengono offerti a un giovane studioso o a una giovane studiosa oggi :

”L’Italia non è un Paese ospitale per i suoi ricercatori, perché i ricercatori vogliono fare la loro ricerca e se non hanno i mezzi per farla vanno dove la si può fare. Ad esempio nel mio settore, in Francia, la maggior parte dei ricercatori sono italiani.”

Parisi però si è dimostrato anche consapevole di poter invertire la marcia facendo innanzitutto comprendere a un pubblico sempre più ampio il valore degli studi specialistici in Italia.

Per questo, come Presidente dell’Accademia dei Lincei, ha incoraggiato l’apertura dei canali social dell’Accademia. Attraverso questi ultimi, gli accademici dei Lincei, guidati da Parisi, si sono mobilitati per far comprendere a tutti quanto sia importante finanziare la ricerca. Ogni professore e ogni professoressa ha quindi caricato un video di un minuto sui social in cui spiegava in parole semplici a cosa dedicasse le sue ricerche.

Lo scopo ancora più alto di quest’iniziativa è quello di mandare un messaggio chiaro agli amministratori che gestiranno i fondi destinati all’Italia dal Recovery Fund: parte di quei soldi deve essere destinata a risanare la ricerca in Italia, al momento divisa tra precariato e mezzi tecnici insufficienti per condurre studi allo stesso livello dei propri colleghi stranieri.

Ad esempio di tutto ciò, ci ha raccontato che una volta la cancelliera Merkel disse al nostro presidente dello Stato Napolitano:”Perché voi italiani vi lamentate che la vostra economia va male ? Noi investiamo il 3% del PIL in ricerca e sviluppo, voi investite circa l’1%. A questo punto è colpa vostra.”

Un commento severo ma che rende bene la situazione in cui si trovano i giovani ricercatori nel nostro Paese.

Parisi li sostiene e chiede al governo di permettere ai giovani di fare ricerca e condurre studi che, a volte, come in questo caso, portano un italiano a vincere il Premio Nobel .


Apriamo le porte ai giovani: le iniziative dell'Accademia Nazionale dei Lincei