10 novembre 2023, ore 17:15

Jannik Sinner è lo sportivo dei record. Ora si prepara alle ATP finals di Torino
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Jannik Sinner è l'uomo del momento. E' lo sportivo per antonomasia. E' amato da tutti, grandi e piccoli. Jannik è il numero uno italiano del tennis mondiale. La sua età? Ventidue anni. Ora si prepara agli Atp di Torino (Rtl 102.5 è la radio ufficiale del mega evento sportivo e ci sarà anche Radio Zeta). 

Ora Sinner si racconta a Il Corriere della sera. Riavvolge il nastro, racconta i suoi più grandi successi sportivi. "Secondo me ci sono due cose da considerare. Io non sono solo, la storia del tennis italiano la stiamo facendo da anni: Fognini, poi è arrivato Berrettini, poi io", dice. "In questo modo quasi ogni settimana un italiano arriva in fondo a un torneo. I tifosi, abituati al calcio, hanno detto: okay, c’è anche il tennis, e sta crescendo! Di un secondo aspetto parlavo recentemente con il mio coach australiano, Darren Cahill: tu sei ancora giovane, mi diceva, però a un certo punto ti renderai conto di non giocare solo per te stesso ma anche per i tifosi".

LA DETERMINAZIONE DI SINNER

Determinato. Categorico. Sempre sul pezzo, come si dice in gergo. Jannik Sinner è attentissimo agli allenamenti. "Dopo l’allenamento mi chiedo: ho fatto abbastanza? Potevo sforzarmi di più? È il mio lavoro, ci tengo. C’è chi pensa di lavorare troppo, io penso sempre di non aver lavorato a sufficienza. La mia mentalità è questa. Anche quando arrivo a sera schiantato dalla stanchezza, mi interrogo", dice ancora al Corriere.

Ma Sinner, oltre ad essere un campione, è un ragazzo come tanti altri. Ascolta musica, guarda serie tv, ama lo sport. Ama la sua famiglia. Quando gli chiedono i progetti per Natale, magari alle Maldive come Belen (che è partita con il suo nuovo fidanzato, risponde: "Ma no. Sono sempre via, la regola base è: Natale con la famiglia, tra le montagne. Con sciatina già programmata la mattina del 25 dicembre".

"IL MIO SOGNO? LA SALUTE DEI MIEI"

Parola d'ordine famiglia. Fondamentale per Sinner, che ha un sogno: "La salute dei miei. E continuare a vivere la vita che piace a me, anche dopo lo sport. Ci penso: chissà cosa farò, poi? Di certo desidero occuparmi delle cose che posso controllare: la dedizione al lavoro, la programmazione, la mia testa, che mi sto impegnando a conoscere. Il resto, che vada come deve andare. Ma spero di rimanere bambino il più a lungo possibile perché solo i bambini, facendo cose semplici, sanno godersi il momento".