Un Docu-Trip di Jovanotti arriva su RaiPlay

Il cantautore italiano ha deciso di cimentarsi in un’avventura e di condividerla con tutto il pubblico

“Viaggiare è sempre stato il mio sogno”

Jovanotti è noto per essere un cantautore di successo: la musica è sicuramente una delle sue più grandi passioni ma non è l’unica; come da lui stesso ammesso nella presentazione del suo docu-trip: “viaggiare è sempre stato il mio sogno, addirittura precedente alla musica”. Questa sua passione lo ha spinto a voler percorrere 4000 km, tra Cile e Argentina, da Santiago del Cile a Buenos Aires, in bicicletta, attraversando deserti, coste oceaniche e parchi nazionali. È stata un’avventura ricca di emozioni e di fatica dovendo il cantautore percorrere circa 200 km al giorno, pedalando per 10/12 ore. Ma da dove è partita l’idea? All’inizio Jovanotti non aveva in mente di videoregistrare il suo viaggio per RaiPlay, è stata una decisione che ha preso solo successivamente quando ha iniziato a capire che la sua avventura stava raggiungendo un “livello di racconto” e che la sua piccola telecamera era arrivata ad essere “un po’ come il pallone di Cast Away”. La successiva decisione di collaborare con RaiPlay è stata fortemente voluta dal cantautore italiano che è sempre stato un fan della piattaforma in streaming e della Rai che “produce cultura e la produce ancora prima di introdurla nel mercato”. 

L’avventura di Lorenzo e Hippogrif su Rai Play
Lorenzo Cherubini ha passato quaranta giorni pedalando in solitario dopo il grande successo del Jova Beach Party. Il docu-trip, il cui titolo è stato ispirato da un verso del poeta Pablo Neruda, “Non voglio cambiare pianeta” sarà suddiviso in sedici puntate ed è disponibile su RaiPlay dal 24 aprile. Il viaggio è stato intrapreso da Jovanotti tra gennaio e febbraio scorsi. Le registrazioni sono state fatte dal cantautore stesso mentre il montaggio è stato diretto da Michele Maikid Lugaresi, in collaborazione con Federico Taddia. Le puntate si prospettano ricche di avventura e pensieri, nonché di musica, che ha, da sempre, accompagnato Lorenzo nel corso della sua vita, è la sua “presenza vitale”. Gli unici protagonisti sono Jovanotti, il pianeta e la sua bicicletta “Hippogrif”, chiamata così dallo stesso cantautore, in onore dell’ippogrifo dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Il docu-trip vuole essere anche un omaggio alla poesia: da Primo Levi a Luis Sepúlveda, ogni puntata si chiuderà con una poesia letta al cellulare e scelta in modo istintivo, seguendo la stessa filosofia con cui è stato intrapreso il viaggio. L’obiettivo, per Jovanotti, è che “Non voglio cambiare pianeta” diventi una pedalata di evasione per chiunque deciderà di guardarlo.

Il ritorno e la quarantena
Jovanotti ha dichiarato di aver voluto intraprendere il viaggio per trovare un po’ di isolamento nella natura e per prepararsi a quello che sarebbe stato il futuro. Sfortunatamente, al suo ritorno, si è trovato costretto ad un’altra forma di isolamento: la quarantena causata dalla diffusione del coronavirus, a cui non era minimamente preparato. Tuttavia, nonostante il non poter apparentemente sfruttare nell’immediato le lezioni apprese nel corso del suo viaggio in solitario, Lorenzo ha voluto sottolineare “mi rendo conto che neanche uno di quei km è andato perduto, perché mai come oggi è chiaro a tutti che la nostra vita è un grande viaggio pericoloso nell’ignoto, anche stando chiusi in casa”.


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