07 novembre 2021, ore 12:30

UN’INCETTA DI PREMI

C’è chi direbbe, “l’importante è che se ne parli”. Effettivamente, non saranno stati pochi a storcere il naso di fronte alla vittoria del premio Nobel per la Letteratura da parte del tanzaniano Abdulrazak Gurnah, nome pressoché sconosciuto ai lettori europei. Chi ha inneggiato al politically correct sarà ancor meno entusiasta di sapere che la letteratura africana ha (finalmente) segnato altre due reti: il 4 novembre, il senegalese Mbougar Sarr vince il più importante premio letterario francese, il Prix Goncourt. A poche ore di distanza, il britannico Booker Prize viene accaparrato dal sudafricano Damon Galgut.
Perché questa riscoperta della letteratura africana? C’è davvero della strategia dietro queste vittorie? La convenienza in termini di immagine pubblica non è mai da escludere quando si parla di premiazioni, ma questo deve importarci poco. Quel che conta è che, dopo lunghe attese, c’è nuova, sana attenzione verso opere che sarebbero rimaste relegate all’estero. Il pigro pubblico italiano, poco incline alla scoperta e all’esplorazione dell’ignoto, sarà sicuramente rincuorato dalla fluorescente fascetta con la dicitura “Vincitore del premio…”. Grazie a questa rudimentale assicurazione, si spingerà oltre lo scaffale dei 10 libri più letti della settimana e acquisterà qualcosa di nuovo. Di diverso.
D’altra parte, è la stessa editoria ad essere scossa da queste premiazioni impreviste: inizia la corsa ai diritti, alla necessità di cavalcare l’onda, di gonfiarsi d’orgoglio per aver portato in Italia dei vincitori. Nulla di sbagliato in questo, anzi. Viva la varietà, viva i premi, che come occhi di bue vanno a illuminare angoli ciechi che, altrimenti, avremmo avuto la sfortuna di non scoprire mai.
Se abbiamo già conosciuto il Nobel Gurnah, andiamo a conoscere meglio i nuovi vincitori.


BOOKER PRIZE 2021 PER DAMON GALGUT

A guadagnarsi il premio letterario più importante d’Inghilterra è il sudafricano Galgut con il romanzo La promessa, nono libro dell’autore. Galgut, classe 1963, è considerato uno degli scrittori di maggior successo della letteratura africana post-apartheid, tanto da essere inserito, nel 2013, nell’American Academy of Arts and Letters.
Non è la sua prima volta tra i nomi del Booker prize: già due volte aveva guadagnato la short list, abbandonata con grande delusione per la mancata vittoria. Il romanzo che finalmente convince è La promessa, saga familiare che attraversa quattro decessi, a cavallo dell’apartheid.
Un plauso va anche alla casa editrice italiana E/O, che ha fiutato il successo del romanzo e ne ha prontamente acquisito i diritti. Per quella che sembra davvero una congiunzione astrale, il romanzo esce nella sua edizione italiana proprio il 4 novembre, fresco di premiazione.

PRIX GONCOURT 2021 PER MOHAMED MBOUGAR SARR

A conquistare il Prix Goncourt, ma ancor prima le librerie francesi, è un giovanissimo scrittore senegalese. Mohamed Mbougar Sarr, infatti, ha solo 31 anni, è cresciuto a Diourbel, all’est di Dakar. È il maggiore di sette figli di una famiglia abbiente. Tra una formazione militare e un dottorato in lettere (ancora in corso), Mohamed ha iniziato a scrivere romanzi, pubblicando il primo a 24 anni. A portare il suo nome sulle riviste dei giornali è il romanzo La memoria segreta degli uomini, ispirato allo scrittore maliano Yambo Ouloguem. La memoria segreta degli uomini si muove tra Africa ed Europa, tra thriller e racconto filosofico, e mescolando uno stile lirico a toni umoristici prende la forma di un inno alla libertà e, soprattutto, alla letteratura.
Anche questo titolo è stato prontamente adocchiato dalla casa editrice E/O, che procederà presto alla pubblicazione in Italia di questo nuovo, intrigante titolo.