L'ascesa di fumetto e graphic novel è ormai inarrestabile, e Zerocalcare fa il tutto esaurito alla nuvola di Roma

Ne ha fatta di strada, il fumetto. In poco meno di 10 anni è riuscito a uscire dalla nicchia e guadagnarsi il suo posto al sole. Cosa rappresenta oggi?

NUOVAMENTE SULLA BOCCA DI TUTTI

Correva l’anno 2014, e il primo romanzo a fumetti veniva candidato al Premio Strega, finendo addirittura in dozzina. L’audacia di Fandango nel candidare Unastoria di Gipi non è stato un azzardo, nonostante le critiche: l’anno dopo, i tempi erano maturi perché fosse Zerocalcare a comparire tra i nomi dei candidati, con il graphic novel Dimentica il mio nome, pubblicato per Bao. Oggi, alla vigilia del 2022, è ancora Zerocalcare a nobilitare il genere, facendo sicuramente indispettire molti puristi della letteratura. Fastidi a parte, non c’è molto da dire: a ridosso del successo della serie Strappare lungo i bordi, la presenza di Zerocalcare alla Nuvola di Fuksas a Roma ha fatto schizzare in alto le presenze alla Fiera della piccola e media editoria.
Fumetto e graphic novel (teniamo ben presente la distinzione tra l’uno e l’altro: avreste piacere che un vostro romanzo auto-conclusivo venisse definito una saga?) stanno così uscendo allo scoperto come generi letterari dotati di dignità propria. La loro forma ibrida, che unisce parola e immagine, non deve essere considerata una semplificazione, piuttosto un’espansione dell’esperienza di lettura. Riprendendo alcune parole pronunciate da Zerocalcare alla fiera, “il fumetto come mezzo funziona perché puoi parlare di cose complesse: richiede una lettura attenta, una sintesi, e chi lo legge ha la mente aperta, recettiva”. Nel 2021, che un prodotto sia transmediale non dovrebbe più stupirci, dopotutto.

ZEROCALCARE A PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI

L’8 dicembre, giornata di chiusura per Più libri più liberi, l’Auditorium della Nuvola si è riempito per uno degli incontri più interessanti, divertenti e affollati della fiera, ossia quello tra Zerocalcare e Chiara Valerio. Si è anche parlato (indirettamente e in poche parole) della dignità del fumetto nel panorama culturale italiano, e a riguardo Zerocalcare ha detto qualcosa che, a ben vedere, non può stupirci: “Chi mi ha intervistato nella vita non si è mai letto niente di mio. È sempre così”.
E se non è bastato il successo della carta, sarà quello di Strappare lungo i bordi a convincere i più ad avvicinarsi al fumetto e al graphic novel, anche solo per capire le motivazioni che stanno dietro al fenomeno. Non è possibile non chiedersi come mai così tanti si siano immedesimati nei disegni di Zerocalcare, non solo tra i giovanissimi. Dopotutto, “chi si riconosce nelle cose mie è uno che sta impicciato. C'entra molto col nostro tempo, ma non c'entra con l'età. Chi ha questa cosa se la porta dietro per sempre”.
Oltre il racconto delle idiosincrasie di una generazione, il fumetto, come la letteratura, è impegno sociale: il 7 dicembre, Più libri più liberi ha festeggiato la scarcerazione di Patrick Zaki con un’iniziativa speciale: alcuni fumettisti e illustratori presenti in Fiera, tra cui Zerocalcare, hanno realizzato un ritratto dell’attivista.


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