LA RINASCITA DI VANESSA FERRARI, EMBLEMA DELLO SPORT E MODELLO POSITIVO TRA TENACIA E RESILIENZA

La storia dell’atleta azzurra è una storia che vale. Argento al corpo libero alle olimpiadi di Tokyo, dopo due medaglie di legno. E’ l’argento della rivalsa

La carriera di Vanessa, ginnasta bresciana, inizia da piccola. Dopo un grande inizio a livello Juniores, nel 2006 dimostra di essere una vera forza della natura. A Volos diventa campionessa europea a squadre per la prima volta nella storia italiana e ad Aarhus si laurea campionessa mondiale individuale alla sola età di 16 anni. Continuano le vittorie anche l’anno successivo, nel 2007, poco prima delle Olimpiadi: vince un bronzo mondiale e un oro europeo ad Amsterdam. Nel cuore e nella mente di Vanessa ci sono solo le Olimpiadi e quel risultato che vuole ottenere a tutti i costi con allenamento e costanza.

Un percorso travagliato

Le prime difficoltà iniziano nel 2007, quando a Pechino chiude i giochi senza medaglie a causa di una tendinite acuta. Vanessa non molla, ci riprova a Londra 2012, dove al corpo libero ottiene lo stesso punteggio della russa Mustafina. Si avvicina al podio ma riesce ad ottenere solo un quarto posto. A Rio 2016 Vanessa affronta ancora difficoltà: tra mononucleosi e nuovi problemi al tendine d’Achille conquista un altro quarto posto al corpo libero.
Obbligata a sottoporsi a un intervento al tendine, dichiara di voler continuare la sua attività agonistica per raggiungere la tanto agognata medaglia proprio alle Olimpiadi di Tokyo.
In quello che sembra essere davvero un destino avverso, ai campionati mondiali individuali di Montreal del 2017, Vanessa si rompe il tendine d’Achille durante le qualificazioni. La sua carriera sembra ormai essere finita definitivamente, così come il suo sogno olimpico.

L'argento della rivalsa e il modello positivo

Fortunatamente la piccola farfalla azzurra non si dà per vinta: dopo 500 giorni di calvario vince l’oro al corpo libero in occasione della coppa del mondo di Melbourne ed è finalmente pronta per volare a Tokyo.
Oggi, a 30 anni, Vanessa ha finalmente raggiunto quel sogno per cui ha tanto combattuto: medaglia d’argento al corpo libero con una magica performance sulle note di “Con te partirò”.
Vanessa ha compiuto il proprio destino e non si è mai arresa tanto da guadagnarsi il soprannome “La farfalla con il cuore da leonessa”. La rinascita di quest’atleta ha dimostrato a tutti come la forza di volontà, la tenacia, la perseveranza e la resilienza possano concretizzare un sogno percepito come lontano anni luce.

La commozione sui social

Sui profili social dell’atleta si respira da giorni aria di festa e commozione. I suoi follower su Instagram e TikTok sono aumentati di 50k in pochi giorni dimostrando l’attenzione che i giovani hanno per la sua incredibile storia. L’atleta ha ringraziato tutte le persone che hanno tifato per lei dandole la forza di andare avanti continuando a perseguire il suo sogno olimpico.


Vanessa non solo regala grandi emozioni ma è anche un modello positivo per i giovani e per la generazione zeta, un esempio di forza e passione dal punto di vista sportivo e personale. La sua storia può aiutare i giovani a credere nei loro sogni ancora in attesa di essere realizzati.

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