05 settembre 2021, ore 12:30

Com’è iniziata e perché non possiamo bloccare la Rooney-mania

Al giorno d’oggi, c’è un modo universale per misurare l’impatto di un evento sulla realtà: la reazione del pubblico. Di fronte all’annuncio dell’uscita del terzo romanzo di Sally Rooney, quel pubblico, impaziente, ha iniziato un conto alla rovescia talmente rumoroso da convincere i librai inglesi ad aprire le vetrine all’alba del prossimo 7 settembre (la libreria Piccadilly aprirà addirittura a mezzanotte e un minuto della sera prima). Un’accoglienza, questa, riservata a pochi autori nella storia dell’editoria. Ci risuona in testa un nome tra i tanti – si fa per dire, ovviamente –, quello di J. K. Rowling, i cui romanzi sono stati sempre spasmodicamente attesi. Oggi non parliamo più di Rowling, poiché l’attesa dell’ultimo libro del maghetto è ormai terminata (non sto piangendo, ma voi sì). Parliamo di un’autrice appena trent’enne, che ha esordito nel 2017 con Conversation with friends (pubblicato in Italia da Einaudi nel 2018 con il titolo Parlarne tra amici), brillante romanzo attraverso il quale Rooney inizia a indagare i rapporti umani al modo dei Millennials. Parlarne tra amici viene tradotto in venti lingue, e un anno dopo, sostenendo brillantemente le aspettative dei lettori, Rooney pubblica il romanzo che la consacra ufficialmente come voce della nostra generazione: in breve, esce Persone normali.

Persone normali, un nuovo cult tra libro e serie tv

Annalena Benini, parlando di Persone normali, ha detto che questo è «un grande romanzo su tutto ciò che abbiamo: gli esseri umani che si cercano, e si perdono». Dinamiche note nella realtà dei rapporti umani, ma che hanno iniziato a cambiare volto, a sfocarsi da quando i ragazzi non sono più gli stessi. Marianne e Connell, i giovani, insicuri e sprovveduti protagonisti di Persone normali, sono archetipi dei nostri giovani, quelli tormentati dall’incertezza del futuro, gravati da esperienze che non sanno più metabolizzare, impelagati in rapporti che sanno gestire sempre meno. Sono i ragazzi che vivono l’amore, il sesso, la perdita, ma con difficoltà li riconoscono. In questo romanzo tutto, dallo stile alla trama, è un grido di aiuto passato sotto silenzio, parole fortissime sublimate in sguardi, e Sally Rooney è voce autentica di tutto questo perché per mostrarlo non usa orpelli. Uno stile scarno, un dialogo ridotto all’osso (non siamo ai livelli di McCarthy, ma nessuno lo è) sono il mezzo più potente per raccontare un’incomunicabilità che cerchiamo sempre e comunque di superare. La gioventù di oggi spesso non sa come raccontarsi, ma sa riconoscersi nei racconti di chi, come Rooney, ce l’ha fatta a mostrare le insidie dietro vite privilegiate e sentimenti semplici.
Se Persone normali è stato accolto più che positivamente dai lettori giovanissimi, come dimostrano gli innumerevoli post dedicati a questo titolo sul cosiddetto “bookstagram”, anche la critica ha confermato il giudizio: Sally Rooney viene selezionata, infatti, per il Man Booker Prize. Tanti nuovi cultori sono stati attratti poi dall’omonima, riuscitissima serie tv del 2020, prodotta da Element Pictures per BBC Three e Hulu. Amata da tutti i lettori, la serie tv ha guadagnato 2 nomination Golden Globe, 2 nomination BAFTA e un premio BAFTA per miglior attore protagonista.
Viste le premesse, ci aspettiamo tanto, tantissimo da Beautiful world, where are you.