I libri di Roald Dahl sono stati censurati: eliminate le parole "grasso" e "brutto" dai testi
Per evitare di risultare offensivi per i lettori di oggi, parole come "grasso", "nano", "piccolo" e "brutto" sono state rimosse dai libri di Roald Dahl
L'editore britannico Puffin ha deciso di apportare numerose modifiche ai romanzi per ragazzi di Roald Dahl in collaborazione con la Roald Dahl Story Company, l'associazione degli eredi dell'autore. In un lungo articolo pubblicato sul Telegraph, è stato evidenziato che le edizioni più recenti delle opere di Dahl presentano termini molto più neutri rispetto alle prime edizioni, con l'obiettivo di eliminare o attenuare ogni riferimento al genere, alla razza e al peso, modificando molti dei termini più espliciti che caratterizzano i libri dello scrittore gallese.
I termini censurati dai romanzi di Roald Dahl
Per evitare di risultare offensivi per i lettori di oggi, considerando il cambiamento della sensibilità generale rispetto all'epoca in cui Roald Dahl scriveva e pubblicava i suoi libri, parole come "grasso", "nano", "piccolo" e "brutto" sono state modificate.
In questo modo, la Signorina Trinciabue di 'Matilda' viene descritta come "donna formidabile" anziché "femmina formidabile", gli Oompa Loompa de 'La fabbrica di cioccolato' vengono definiti "piccole persone", mentre Augustus Gloop viene descritto come "enorme" anziché "enormemente grasso". Inoltre, ci sono modifiche significative riguardo ai termini "mad" e "crazy" ("matto, pazzo"), nonché agli stereotipi di genere presenti nella descrizione delle personalità, dei caratteri e delle professioni delle protagoniste femminili delle opere di Dahl.
La Puffin ha collaborato con la società Inclusive Minds per portare avanti un'operazione volta a promuovere l'inclusione e l'accessibilità nella letteratura per l'infanzia. Inclusive Minds riunisce molti sensitivity readers e professionisti specializzati nella modifica di opere letterarie. Inoltre, la società apporta modifiche non solo ai singoli termini stereotipati utilizzati dall'autore per descrivere i personaggi negativi, ma anche a tutte le espressioni e agli episodi che potrebbero risultare poco sensibili alle sensibilità attuali.
Il mondo della cultura si ribella
Tuttavia, l'iniziativa editoriale ha scatenato molte polemiche da parte di diversi rappresentanti del mondo della scrittura, tra cui scrittori, editori e lettori. Uno dei commenti più netti in merito è stato quello dello scrittore Salman Rushdie, che ha espresso la sua opinione su Twitter: "Roald Dahl non era certo un angelo, ma questa è una censura assurda. Puffin Books e la compagnia di Dahl dovrebbero vergognarsi".
A motivazione della propria scelta, la Roald Dahl Story Company ha scritto in una nota ufficiale: "Vogliamo assicurarci che le meravigliose storie e i personaggi di Roald Dahl continuino ad essere apprezzati da tutti i bambini di oggi. Il nostro principio guida è stato quello di mantenere le trame, i personaggi e l’irriverenza e lo spirito tagliente del testo originale. Eventuali modifiche apportate sono state piccole e attentamente considerate".