09 agosto 2021, ore 16:00

Filtro o non filtro?

Una ricerca condotta in Italia su un campione di 500 giovanissimi tra i 10 e i 17 anni ha fatto emergere cosa davvero si cela dietro l’uso dei social. Non entrano in gioco soltanto delle scelte pratiche o tecniche ma tutto un vastissimo aspetto psicologico.

Il tempo passato sui social, aumentato dopo la pandemia, ha messo i ragazzi nella condizione di paragonarsi sempre più spesso agli influencer e ai loro coetanei, giudicandosi solo per l’aspetto estetico.

La ricerca è stata commentata dalla dottoressa Stefania Andreoli, psicoterapeuta dell’adolescenza: "Se vedersi dal vivo significa vedersi per intero (pregi e difetti, ma anche carattere, personalità e argomenti da condividere) limitarsi a vedere l’altro in due dimensioni può avere un impatto negativo sulla percezione di sé. È dunque benvenuto ogni tentativo di smascherare l’irrealismo della perfezione”.

La tendenza ad usare filtri e applicazioni di editing sta diventando sempre più diffusa, alterare le proprie foto infatti dà l’idea di renderle più apprezzate agli occhi degli altri. E’ l’approvazione dei coetanei il fine preciso che smuove i giovanissimi a condividere la propria immagine. Non riceverla e quindi non ricevere like porta 1 ragazza su 4 a non sentirsi bella e di non pubblicare la foto a meno che non la considerino perfetta. Quasi l’80% inoltre ha dichiarato di cercare di modificare sempre una parte del proprio corpo prima della pubblicazione.

Voglia di autenticità 

Quasi la metà del campione teme che l’alterazione digitale delle immagini non li renda più loro stessi. Per l’81% rimane importante essere percepiti nei loro selfie come spontanei e naturali e che dovrebbero dimostrare quello che sono realmente.

“I nostri adolescenti sentono un bisogno profondo di autenticità. Aiutiamoli a coltivarla ed esprimerla, normalizzando il racconto del vero sé e non quello del sé ritoccato. La richiesta è perfettamente in linea con una adolescenza che sta cercando di cambiare il mondo, dando il meglio di sé. E’ il momento per dare anche ai social la spinta per essere un buon posto, dove si faccia cultura ed educazione”, queste le parole della dottoressa Andreoli.

Sono tante le influencer che stanno danno l’esempio nell’ultimo tempo, mostrandosi per come sono e sgretolando il concetto di perfezione. Molte hanno lanciato #skinpositivity, come Matilda De Angelis, giovanissima attrice italiana e Giulia De Lellis, influencer che qualche ora prima dell’arrivo al Festival di Venezia, ha pubblicato via Instagram due storie contrassegnate dall’hashtag #nomakeup.


In Norvegia illegali i ritocchi alle foto sui social

Una nuova legge in Norvegia rende illegale per inserzionisti e influencer condividere foto online senza dichiarare che le immagini sono state ritoccate, questo ha lo scopo di contrastare gli standard di bellezza irrealistici trasmessi ai più giovani dalle piattaforme social. Riguarderà qualsiasi alterazione delle dimensioni del corpo, della forma o della pelle, compreso anche l'uso di semplici filtri. Chi non si adeguerà alla normativa dovrà pagare multe salate allo Stato. Il ministero norvegese ha affermato: «Si spera che la misura dia un contributo utile e significativo per arginare l'impatto negativo che tale pubblicità ha in particolare sui bambini e sui giovani».