10 novembre 2021, ore 20:26

Tanti gli amici che hanno collaborato con Loredana Bertè per realizzare il suo ultimo album che s’intitola “Manifesto’” ed è uscito lo scorso 5 novembre. Solo per citarne alcuni: Gaetano Curreri, Luciano Ligabue, Fedez e J-Ax.

I temi trattati nell’album sono molto delicati e attuali: Loredana non si tira di certo indietro e con la copertina del disco facendo omaggia Andy Warhol alzando il dito medio in segno di protesta.


Benvenuta Loredana, è un onore averti qui oggi.

“Grazie a voi per l’invito”

Sei amatissima anche dai più giovani, inutile negarlo.

“Io lavoro tanto con i giovani, bisogna avere personalità e portarsela dietro per tanto tempo. Iniziare ad avere un proprio repertorio musicale. Molti sono famosi per un’estate con un tormentone e poi non si rinnovano”

Manifesto, il tuo nuovo album con molti amici e colleghi, è un lavoro musicale che mette al centro la donna e affronta tematiche delicate come il body shaming, il ghosting e la violenza sulle donne. E’ cambiato il tuo approccio di fare musica in questi ultimi anni?

“Sì, mi sono sempre aggiornata e rinnovata, quello che mi piace lo faccio. Devo sentirlo nelle corde”

Poi c’è “Ho smesso di tacere”, una canzone scritta da Ligabue sul tema della violenza sulle donne

“Io la violenza l’ho subita veramente. A 17 anni mi hanno massacrato di botte e violentata. Questa mia intervista per caso l’ha vista Ligabue e mi ha mandato questo brano, quando l’ho sentito sono scoppiata a piangere. Questa società ti fa sentire sporca, ti fa vergognare. Io non ho mai rivelato prima d’ora della mia violenza, l’ho scritto solamente nel mio libro”.

Purtroppo sentiamo troppo spesso notizie di questo tipo.

“Sì, perché non è facile, la società ti fa sentire sporca. Io per esempio mi sono vergognata per anni”


Dell’album ci è piaciuta anche ‘Florida’ con Nitro, che tratta il tema del body shaming

“Ci vogliono tutti perfetti e senza difetto: se hai i capelli bianchi sei vecchia, se sei magra anoressica, se sei in sovrappeso non vai bene”.

Invece, “Lacrime in limousine” con Fedez parla del club dei 27 e della difficoltà di fare una vita da artista.

“La vita da artista è complicata, fatta di solitudine. Mi salva però la dimensione del palco, il live mi dà una carica incredibile. Prima di entrare tremo come una foglia e poi vado”.

Ci è piaciuta molto ‘Chi non muore si rivede’ che affronta il tema del ghosting, tra l’altro attuale tra i giovani.

“È pieno anche di truffe, gente che si spaccia per chi non è. Accade spesso anche online”.

Perché il fenomeno del ghosting succede anche a persone che si conoscono da anni?

“In amore è l’uomo che non riesce mai a lasciare. Solitamente la donna è più ferma nelle sue convinzioni specialmente quando è innamorata di un altro”.

La copertina dell’album è un omaggio a Andy Warhol e il dito medio sta a significare che mandi a quel paese tutte queste situazioni spiacevoli di cui abbiamo parlato?

“Praticamente, sono tante sfaccettature di Loredana e raccontano tutti i miei modi di essere dove mi metto a nudo fino in fondo”.


IN COLLETTIVO ZETA GIOCHIAMO A ‘NO FILTER’

Un gioco che vuole farci scoprire alcuni lati di vita quotidiana di Loredana.

Qual è quel programma TV che non esiste più ma che rivorresti vedere?

“Senza rete. Perché si cantava rigorosamente dal vivo davanti ad una platea sterminata. Ha partecipato anche mi sorella”.

Ti capita di fare shopping online?

“No, assolutamente! Io non ho neanche l’armadio. Quando sono andata a vivere in questa casa mi sono rivolta a un negozio che mi ha mandato solo il letto, poi il negozio è sparito. Ho buttato tutto negli stand, la jeanseria da una parte, gli shorts da un’altra parte ecc..”.


CANZONE DELLA VITA

In Collettivo Zeta ogni artista sceglie una canzone che li rappresenta molto. Loredana ha scelto ‘Edge of seventeen’ dei ‘Stevie Nicks’.

“Mi ricordo del mio soggiorno newyorkese dove ho incontrato Andy Warhol. Per esempio un aneddoto è legato allo scolapasta: Andy non lo conosceva. Allora si è messo a scattare diverse foto allo scolapasta”.

Abbiamo ascoltato ‘Non sono una signora’, che tra l’altro è diventato disco di platino grazie agli stream.

“I giovani oggi hanno la possibilità di usare lo streaming e hanno fatto crescere le mie canzoni”.

Lasciamoci con un messaggio da parte tua per chi vuole diventare un artista vero.

Studiare, crederci ed essere veri fino in fondo. Puri”, conclude.

Grazie a Loredana Bertè nostra ospite oggi in Collettivo Zeta

Loredana Bertè a Radio Zeta: “Dentro ‘Manifesto’ ci sono io, con tutte le mie sfaccettature”