Max Pezzali e Lodo Guenzi, intervista a Radio Zeta

  17 giugno 2020, ore 19:40 , agg. alle 20:21

di Redazione Web

Gli ospiti telefonici di oggi in Collettivo Zeta sono Max Pezzali e Lodo Guenzi, due artisti che in questo momento stanno collaborando per uno scopo comune che gli fa molto onore. Ne parleremo durante l’intervista, intanto salutiamo Lodo: benvenuto su Radio Zeta! Come va? Sentiamo degli strani rumori di sottofondo. “Ciao ragazzi, tutto bene! Si, sono in stazione perché sto tornando a casa a Bologna. Sapete, si torna sempre dove si è stati bene. La situazione qui a Milano è abbastanza asmatica, essendo una città in cui ancora bisogna avere la mascherina per strada. A Bologna c’è più libertà, ma è tutto sotto controllo. Lo dico per tranquillizzare gli ascoltatori”. Dopo aver ascoltato “Sembro Matto” di Max Pezzali, eccolo entrare in onda! Ciao Max! “Ciao ragazzi, Ciao Lodo! Sembro matto perché mi devo mettere in una posizione strana, qui a casa non prende molto il telefono, ecco perché mi collego con voi solo ora. Sono vittima del fatto che qui da me non c’è linea per niente in assoluto”. Ti perdoniamo, Max! Parliamo della DPCM Squad, una nuova squadra nel mondo della musica nata per sostenere il progetto Spotify “Covid-19”. Come è stato organizzare tutto, Max? “E’ nato da una canzone che Lodo e lo Stato Sociale avevano fatto e confezionato in pochissimo tempo, come se fosse stato una sorta di ‘proviamo a vedere se si può fare una canzone insieme in cui ci saranno delle citazioni del mondo degli 883’. In realtà è andata ben oltre le aspettative, perché il risultato è stato spettacolare! Sembrava più vero del vero. Raccontare le cose dei tempi degli 883 dal punto di vista di Lodo, diventava una cosa nuova e artisticamente ancora più interessante. Abbiamo messo via la canzone in attesa di capire cosa farne e poi è stata presentata durante il lockdown”. Come è stata prodotta “Una canzone come gli 883”, Lodo? “Fondamentalmente non ho mai saputo registrare niente nella mia vita poi, Dardust, mi ha mandato un programmino e quindi questa canzone l’ho cantata nel telefonino. Adesso che so questa cosa non uscirò più di casa! Praticamente, registrata in Smart Working”.

LE VOSTRE CANZONI IN ONDA

In onda ascoltiamo alcuni dei brani dei protagonisti della nostra intervista. Apriamo con “Una canzone come gli 883” degli DPCM Squad, canzone nata per ricordare il magico mondo degli 883 ma anche per sostenere i migliaia di lavoratori dello spettacolo grazie ad un fondo di beneficenza che si chiama “Spotify Covid-19 Sosteniamo la musica”. Bel progetto, Lodo! “Quando uno parla di queste cose, dell’emergenza della musica, c’è l’equivoco in cui si parla del musicista famoso. Il musicista famoso non ha questo problema, perché può stare fermo. Però i fonici, i tecnici, hanno una famiglia. Hanno contratti a chiamata, senza paracadute. Questa cosa non va bene, va regolamentata e ce ne siamo accorti mentre si è fermato il mondo. Loro ripartiranno più tardi rispetto agli altri, quindi vogliamo trovare una soluzione”. Abbiamo ascoltato alcuni brani di Max Pezzali: “Sembro Matto” , il suo nuovo singolo, “L’universo tranne noi”, brano del 2013 e “Nord sud ovest est”, canzone degli 883 del 1993. Ma anche qualche pezzo dello Stato Sociale: “Una vita in vacanza”, brano presentato al Festival di Sanremo nel 2018 ed “AutocertifiCanzone”, singolo fuori a Maggio di quest’anno.

PAROLA AI FAN

I fan di Max Pezzali e Lodo Guenzi hanno potuto fargli qualche domanda tramite il nostro profilo Instagram ufficiale @radiozetaof. Ecco le risposte dei due artisti! C’è la domanda per Lodo fatta da @Cortesi_tiaz: come ti trovi a lavorare da solo in questo momento? “No, non sto lavorando da solo. Ho solo imparato ad oscurare gli altri come un vero genio del male! Non lavorerò mai da solo. Mi hanno anche chiesto se è in vista una carriera da solista. La mia risposta? Ci mancherebbe altro”. @alice_danese, invece, chiede a Max Pezzali: com’è il tuo rapporto con Mauro Repetto [nb. Fondatore, insieme a Max Pezzali, del gruppo 883]? “Il nostro rapporto è ottimo! Nel senso che lui vive a Parigi, ci sentiamo spesso. Eravamo molto a contatto negli ultimi tempi perché, in vista dei concerti di San Siro, c’era qualche progetto insieme. Ora tutto è rimandato all’anno prossimo, ma va bene. Vorrà dire che ci consoleremo prossimamente, però faremo delle cose insieme. Sicuramente ci sarà a San Siro durante i miei concerti l’anno prossimo: questo è in programma”.