Metal Eden, lo sparatutto fantascientifico tra salti e assalti nemici
Un viaggio di salvataggio all’interno di livelli con progressione lineare e orde di nemici sempre più coriacei da affrontare
Il saluto all’estate sancito dalla chiusura del mese di agosto (sì, l’estate finisce ufficialmente tra qualche giorno, ma evitiamo di prenderci in giro: è già finita, ndr), e il ritorno alle abitudini del mese di settembre, saranno stati un duro colpo per tantissimi tra chi ci legge. Probabilmente meno frustrante e debilitante è stato il ritorno a casa per i videogiocatori. Un po’ perché ad attenderli c’erano tutti quei titoli lasciati in standby prima della partenza per le vacanze. Un po’ perché il mese di settembre rappresenta il “capodanno videoludico”, quel momento dell’anno in cui si aspetta la concretizzazione di tutti i buoni propositi. Quelli degli sviluppatori, ovviamente.
Il calendario delle uscite di questo mese – ma anche dei prossimi due – restituiscono un affresco frizzante e interessantissimo, in grado di stuzzicare il palato di una platea di utenti molto eterogenea. Dagli appassionati di sport videogiocato a chi cerca storie con trame in cui perdersi, fino agli immancabili titoli che mettano alla prova riflessi e abilità col pad. E questi ultimi molto spesso si identificano in un genere preciso e specifico: gli sparatutto in prima persona.
Questo 2025, sul fronte degli FPS (First Person Shooter), promette le famigerate scintille. Sugli scaffali è atteso il ritorno di due capisaldi del genere, rispettivamente Call of Duty (con Black Ops 7) e Battlefield (con il sesto capitolo). Ma è un panorama assai più vasto di questi due titoli quello che si staglia dinanzi agli utenti, che quest’anno possono contare anche su “Metal Eden”, interessante progetto di Reikon Games pubblicato da Deep Silver e Plaion. Un videogioco che si inserisce tra due colossi anticipandoli (nei termini dell’uscita sul mercato), ma che arriva all’appuntamento col pubblico con una serie di idee sicuramente interessanti.
METAL EDEN, UNA MISSIONE DI SALVATAGGIO VI ATTENDE
Prima di partire con i doverosi approfondimenti su quello che è il cuore pulsante dell’esperienza ludica, vale a dire il gameplay, è giusto fare un passo indietro per un (almeno minimo) focus sulla storia di Metal Eden. Consapevoli del fatto che, negli sparatutto in prima persona, la trama finisce molto spesso per essere un mero pretesto, il collante che unisca in maniera coerente.
Nel titolo di Reikon Games gli utenti si trovano a vestire i panni di ASKA, un androide Hyper Unit costruito su una psiche umana digitalizzata. Premesse, già solo queste, che tradiscono l’animo Sci-Fi della produzione, che unisce FPS e fantascienza alla stregua di altri grandi titoli del passato come “Titanfall” e “Doom”. Differenziandosi, chiaramente, per dinamiche e sviluppo della storia.
Qui il compito dei giocatori sarà quello di esplorare il pianeta tecnologico di Moebius, in un viaggio “illuminante” alla scoperta dell’oscura verità relative a una colonia umana perduta e da salvare. In modalità che non staremo qui a spoilerarvi.

PASSEGGIATE A BASE DI PIOMBO
Un input, quello che arriva dalla storia orchestrata dal team di sviluppo, che risulta essere l’innesco perfetto per le peripezie a cui sono chiamati gli utenti. Siamo di fronte a uno sparatutto in prima persona, quindi ovviamente le armi e gli scontri a fuoco saranno il fulcro intorno al quale è stato sviluppato il gameplay. Per quanto non saranno questi gli unici ingredienti della ricetta imbastita dagli addetti ai lavori.
In Metal Eden l’esplorazione degli scenari avrà un suo peso specifico. E non tanto sul fronte delle strade da percorrere – il tragitto sarà sostanzialmente lineare, lasciando poco o nulla all’inventiva – quanto invece su quello dell’apprezzamento del lavoro di caratterizzazione delle ambientazioni. In Reikon Games hanno creato la giusta amalgama di elementi.
Da un lato quindi sequenze sostanzialmente platform, che fungeranno in fin dei conti da intermezzo alle sequenze d'azione vera e propria. E sarà in questi frangenti, all'interno di sezioni specifiche all'interno degli stage, che verranno messe alla prova le abilità dei giocatori, chiamati a confrontarsi con avversari di forza crescente. Nemici caratterizzati da un proprio pattern di movimenti sul campo di battaglia, e che richiedono adeguate fasi di studio (maggiori per i più coriacei) prima di approcciare al combattimento.
Una produzione, in sostanza, che restituisce ottime soddisfazioni agli appassionati del genere. Non stiamo parlando di un videogioco provo di difetti, ma di un titolo che, a fronte anche delle forze messe in campo dal team di sviluppo, risulta essere un'ottima proposta degnamente caratterizzata. Un’interessante interpretazione per quanto concerne gli sparatutto in prima persona.