19 luglio 2023, ore 16:10

Missione nello spazio con una sonda amatoriale, l'aspirante astronauta si chiama Gianluca Belgrado

Gianluca Belgrado ha appena 23 anni. Generazione Zeta. Ora, sui social, è ricercatissimo perché ha messo a segno una missione (amatoriale) nello spazio. Ha fotografato il Salento dalla Stratosfera, praticamente a quasi 26 mila metri di altitudine, dopo aver inviato con una sonda amatoriale un comune telefono cellulare agganciato ad una scatola di polistirolo. Un viaggio lunghissimo compiuto grazie ad un pallone aerostatico pieno di idrogeno.

"Ho costruito una scatola di polistirolo per isolare durante il viaggio un telefono cellulare molto economico e una videocamera d'emergenza. Poi ho collegato un pallone di 180 cm di diametro pieno di idrogeno. In un'ora e mezza è arrivato a 26.555 metri", racconta Gianluca, che il popolo della Rete ha ribattezzato "piccolo genio". 


AL VIA LA MISSIONE NELLO SPAZIO

"Ho ottenuto il permesso dall'Enac compilando alcuni documenti e illustrando il piano di volo", dice. "Sotto al pallone ho installato un sistema che funzionava a mo' di riflettore radar per far notare tutto dagli aerei in volo", continua. 


La missione inizia il 5 luglio. Gianluca si sveglia prestissimo, non dorme tutta la notte. Alle 8, insieme a nonno Luigi, è pronto per il lancio. "In quel momento c'era mio nonno Luigi, che mi ha aiutato a mantenere fermo il pallone una volta gonfiato", svela. Dopo la missione, che è durata un paio d'ore, alle 11.30 la scatola di polistirolo con videocamera e telefono è atterrata a 400 metri dalla costa grazie ad un piccolo paracadute di 80 centimetri. "Per poco non è finita in mare, ho recuperato tutto vicino Porto Badisco e poche chilometri da Otranto", racconta il giovane aspirante astronauta. "Il telefono funziona ancora dopo il viaggio nello spazio. Ora voglio venderlo per finanziare una nuova missione". 


In totale Gianluca spende circa 250 euro per acquistare l'attrezzatura. "Vorrei fare un altro lancio dalla Basilicata e vorrei raggiungere 38 chilometri di altezza per fotografare ancora una volta il cielo, conclude. Il suo telefono squilla in continuazione: a Casarano, e non solo, è ricercatissimo. Fan e curiosi vogliono chiacchierare con lui.