04 dicembre 2021, ore 12:30

Un mondo di significati e conoscenze pregresse sono racchiuse nella mostra che si è svolta ieri, 3 dicembre al museo della moda di Napoli. Un imperdibile appuntamento negli spazi della fondazione Mondragone. Per gli appassionati del settore finalmente un evento che ha unito vintage, ideali green, ecosostenibilità e inedite sperimentazioni guardando al futuro. Il titolo dell’evento? “La moda si ricicla e diventa Green” tra prospettive innovative e approccio coscienzioso alle importantissime tematiche ambientali.


Tradizione e contemporaneità

Il tema della ecosostenibilità passa per il recupero della tradizione collocandolo in una dimensione contemporanea”. Sono queste le parole di Maria d’Elia, commissario straordinario della Fondazione Maria D'Elia accompagnata anche dal direttore generale della Stazione Sperimentale per l’industria delle pelli Edoardo Imperiale e dallo stilista Alessio Visone. Approfondendo le tematiche calde però occorre anche investire nella ricerca di nuovi materiali. “Presentare progetti per finanziamenti europei per realizzare nuovi brand capaci di accogliere le nuove istanze”. Il futuro tocca allo stesso tempo anche altre tematiche quanto mai d’impatto ai giorni nostri, in particolare il riciclo. “Abbiamo testimonianza dell’importanza del riciclo con questi giovani emergenti che fanno della moda un discorso culturale ed interdisciplinare che parte dalla tutela dell’ambiente e va nella direzione dell’arte creativa”. Dunque, nel riciclo di vecchie fibre e con nuovi ideali green l’abito vecchio rinasce in una innovativa dimensione moderna e contemporanea. Quella dei giovani stilisti è una vera e propria piccola rivoluzione che fa capire anche quanto alle nuove generazioni stia a cuore la tematica ambientale.


Le esposizioni e gli abiti

Tra i tanti eventi in programma spicca l’esposizione di abiti meravigliosi nelle forme e nella scelta dei tessuti e delle cromie della giovane stilista Marinella Piccinno. Eleganza e versatilità si fondono tra le fogge naturali della seta dando vita ad abiti a supporto di “donne dall’anima metropolitana”, frettolose, disinvolte e molto impegnate. Nel corso della stessa serata sono stati presentati anche gli abiti di due importanti brand emergenti creati da giovani designer. Stiamo parlando di Alessandro Albergo che con la sua proposta innovativa ha ricondizionato, rigenerato, ridato la vita e trasformato grandi pezzi vintage made in Italy rendendoli pezzi unici, “one of a kind”, lavorati a mano come si trattasse delle tele di un pittore. Per ultimo, il marchio Apnea che si è concentrato su manifattura ed ecosostenibilità. L’interpretazione del concetto di moda del brand non è mai statica e al contrario è dinamica spostandosi continuamente dall’oriente all’occidente, dalla manifattura classica a quella più complessa. Al termine dell’evento è seguita poi la vendita di manufatti vintage a beneficio dell’Associazione onlus Progetto Pallonetto.
Dunque un universo artistico fiorente e innovativo. Sappiamo ormai bene come l’ambito della moda si sposi perfettamente con le iniziative green ed ecosostenibili. Tra second hand, vintage e lotta al fast fashion anche le mostre e i musei hanno compreso l’importanza di queste tematiche per i giovani e non. Si torna a sperare tutti insieme in un futuro che comprenda l’attenzione all’ambiente anche quando si indossa l’abito (green) preferito.