10 novembre 2020, ore 14:36 , agg. alle 15:27

MYSS KETA: IL NUOVO EP ESCE IL 13 NOVEMBRE

Il suo nome è arrivato oltreoceano grazie alla recente intervista con il New York Times. Nel 2019 è stata all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana per dialogare con Nicola Lagioia sull’evoluzione della lingua italiana attraverso i testi della nuova generazione di artisti musicali. Nel 2020, ha co-condotto insieme a Nicola Savino “L’Altro Festival” ed è salita sul palco dell’Ariston insieme ad Elettra Lamborghini per interpretare la cover di “Non succederà più”. Questa estate ha vinto il contest VICE come migliore canzone europea. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Myss Keta che oggi ci ha presentato il suo nuovo lavoro discografico attraverso una conferenza stampa su Zoom. 


Il nuovo EP si intitola “Il cielo non è un limite”

Il 13 novembre esce per Island Records/Universal Music Italia “Il cielo non è un limite”, il nuovo EP di Myss Keta composto da 7 tracce che si focalizzano su due elementi molto naturali: aria e cielo. Questa ispirazione nasce dalla situazione in cui tutti ci siamo ritrovati a causa della pandemia. Abbiamo infatti dovuto vivere in posti delimitati e abbiamo potuto vedere il cielo e l’aria solo dalle finestre. Queste ultime, hanno incorniciato il cielo come quadri e, come racconta Myss Keta, hanno spalancato non solo l’infinità del cielo ma anche dell’interiorità.

“Ogni volta che si vede uno spazio illimitato fuori cerchiamo di vederlo nel nostro interno. Lo spazio illimitato fuori è quello infinito che abbiamo dentro”

Le referenze dell’EP sono stati i suoni futuristici a cui erano legati i mondi di “Wipeout 2097” e ”PlayStation 1”. Con questa idea in mente, Myss Keta si è focalizzata su un’immagine ben precisa nata dalla location in cui si trovava durante la lavorazione dell’EP: Torre Galfa a Milano. Gli aerei che volavano ed il cielo visto dai vetri del palazzo sono stati per Keta molto suggestivi.

“L’EP è nato in un momento storico molto pazzo, contiene tanta istintività e tanta della sperimentazione di Myss che ci ha sempre caratterizzato.”

Dal punto di vista delle sonorità, “Il cielo non è un limite” è super sperimentale ed istintivo. E’ un EP clubbing in un momento in cui nei club non si può andare. I testi e la vocalità sono molto performative ed estremizzate. Per ogni canzone c’è un tipo di voce, un tipo di testo ed una caratterizzazione di un personaggio che parla in una certa maniera. All’interno dell’EP non ci sono limiti testuali nè linguistici: si passa dal greco antico, al tedesco e all’inglese.  

“Perché il cielo non è un limite e la lingua, i testi, la musica non sono un limite. Niente è un limite. Sperimentare unendo diverse lingue mi piaceva.” racconta Myss Keta.

Oltre ad ispirazioni visive di mondi immaginari, nell’EP troviamo anche diverse ispirazioni più letterarie come quella del libro di James Bridle “New Dark Age” in cui parla del momento storico che stiamo vivendo come nuovo medioevo digitale.


TUTTE LE MYSS CHE CI SONO NELLA TRACKLIST

L’EP si apre con una canzone di intro che è una piccola poesia recitata da Myss Keta.

Continua, poi, con GIOVANNA HARDCORE in cui c’è una Myss che prende le sembianze di Giovanna D’Arco che dal primo medioevo passa nel secondo medioevo e che con un ballo tribale liberatorio e istintivo prova ad arrivare all’estasi e alla liberazione.

C’è poi GMBH, in cui troviamo una Myss felina, affilata, tagliente, che guarda dal vetro di un palazzo vetro/acciaio in cui c’è una situazione clubbing misteriosa. Una Myss che diventa un po’ più “signora”.

Con RIDER BITCH, Keta tocca invece un tema importante da un punto di vista contemporaneo. Troviamo una Myss che fa la rider, grandi protagonisti di questo anno, angeli di un momento tremendo, schiacciati da questo nuovo medioevo che li porta troppo spesso ad essere sottopagati e sfruttati.

“Ho affrontato l‘argomento con una Myss Keta rider che gira la città e prende ordini seguendo le sue scelte. È una rider arrabbiata” spiega Myss Keta.

In PHOTOSHOCK, Myss diventa una modella anni ‘90 che si rapporta ai fotografi, all’occhio della fotocamera che vuole rappresentare un po’ anche quello delle persone. Con questo pezzo si vuole parlare infatti anche dei social, riprendere un po’ i rapporti tra l’osservatore e l’osservato in diversi ambiti.

Chi ha davvero il potere? Chi vuole ammaliare chi? Quanto è disposto l’osservante a modificarsi per ammaliare l’osservatore?” si chiede Keta.

In DIANA, protagonista è una Magna Grecia futurista, con alberi alieni, boschi blu, fate e divinità, con una Diana moderna che canta per i boschi versi in greco antico. Un po’ una sospensione, un mondo “immaginifico”.

L’Ep si chiuse con DUE, recentemente uscita con il lyric video dell’artista 3D Lorenzo Clementi. E’ una canzone “assurda, ipercarica, matta, potenziata”, messa alla fine perché riassume il pensiero di Keta sul mondo contemporaneo. Un mondo carico in cui siamo sempre sovrastimolati e sovraeccitati e che ci porta ad una saturazione totale.

Non resta altro che aspettare il 13 novembre e tuffarci nuovamente nel mondo ipercarico di Myss Keta!


Myss Keta a Radio Zeta: “Giovanna Hardcore è l’eroina di questo medioevo moderno”