"Notte prima degli esami": un augurio a tutti i maturandi italiani
Dopo 40 anni è ancora l'inno della maturità. Una canzone che si tramanda di generazione in generazione e sarà protagonista anche di questa notte

Ogni anno, puntuale come le zanzare e i condizionatori che non funzionano, arriva il momento della Maturità, e con lei… "Notte prima degli esami" di Antonello Venditti.
L’INNO INVOLONTARIO DI UN RITO COLLETTIVO
È una tradizione non scritta: radio accese, playlist di Spotify aggiornate, e la voce un po’ roca di Venditti che ci ricorda che “certe notti non finiscono mai”.
La canzone, pubblicata nel 1984 nell’album “Cuore”, è diventata colonna sonora generazionale nonostante non fosse stata scritta apposta per la maturità. Eppure, tra le righe del testo, ogni studente si è sentito almeno una volta protagonista: la paura, l’emozione, le speranze confuse con il desiderio di libertà e i primi amori adolescenziali.
“Notte di mamma e di papà col biberon in mano, notte di nonna alla finestra, ma questa notte è ancora nostra”: un verso che fa sorridere e sospirare, perché sì, quella notte è sacra. È un mix di ansia, risate isteriche con gli amici e promesse tipo: “domani mi ricorderò tutto”, "mi raccomando non perdiamoci di vista, almeno una cena al mese", spoiler non tutte saranno mantenute.
LA CANZONE CHE NON INVECCHIA: C’È SPAZIO ANCHE PER I NOSTALGICI
Ma “Notte prima degli esami” è anche una canzone per i nostalgici. Chi ha già affrontato la maturità spesso la riascolta con un sorriso dolceamaro, ricordando quella leggerezza carica di pathos. Perché in fondo, quell'esame non era solo scolastico: era il primo vero spartiacque tra l’adolescenza e l’età adulta.
Venditti, con il suo stile diretto e sincero, ha scritto un pezzo che non invecchia mai. Forse perché quella notte, pur cambiando contesto e generazioni, resta sempre la stessa: incerta, elettrica, irripetibile.
UNA NOTTE UN PO’ COMMOVENTE E UN PO’ ROCK
E così, tra una pagina di storia da ripassare e un’equazione che sembra una poesia mal riuscita, "Notte prima degli esami" accompagna studenti e sognatori, ieri come oggi. Un rito collettivo, un po’ commovente, un po’ rock. E alla fine, come direbbe Venditti: “Notte di lacrime e preghiere, ma anche di speranze e futuri che stanno per cominciare”.
Buona notte, ragazzi. E... in bocca al lupo!
Quella notte è andata così, non ho baciato Claudia e non c'è stato il lieto fine. Eppure me la ricorderò sempre perché era una notte speciale. Ma io la magia di quella notte, come spesso succede nella vita, non l'ho più ritrovata.
dal film "Notte prima degli esami" di Fausto Brizzi