11 febbraio 2022, ore 18:15

Psicologia e Generazione Z: quanto e’ importante la salute mentale al tempo del covid

Spesso sono stati visti come la categoria che meno ha avuto conseguenze dalla pandemia, quelli che non perdevano l’occasione di uscire senza mascherina e non rispettare le regole e quelli che non hanno sofferto più di tanto per questa situazione. Parliamo della Generazione Z, ma dimentichiamo completamente queste prime righe. I giovani risultano essere, infatti, la fascia di età che conta più vaccinati e che ha subito grandissime conseguenze dal periodo di lockdown e non solo. Basti pensare alla scuola e alla Dad, che ha limitato di gran lunga le relazioni sociali. Se leggendo queste righe risultasse difficile immedesimarsi nella Generazione Z non servirà far altro che riportare alla mente i tempi della scuola e quanto i compagni fossero fondamentali. Se invece sei parte della generazione z allora sai benissimo cosa si prova.

Le conseguenze di quanto stiamo vivendo si sono riversate soprattutto sulla salute mentale dei più giovani: (fonte ricrca) un ragazzo su quattro soffre di disturbi di ansia post Covid. Gli adolescenti hanno risentito molto di non aver potuto passare momenti di serenità e di crescita con i propri coetanei e di condividere momenti importanti come ad esempio l’esame di maturità. Bisogna anche tenere conto del fatto che avere queste mancanze da giovani può portare a vivere con più difficoltà le relazioni del domani.

Lo psicologo di base

La stessa generazione Z però si è accorta che qualcosa non andava e a gran voce, anche sui social, ha chiesto fortemente un aiuto. Tramite il web sono partite le prime richieste dello psicologo di base, con numerose petizioni online, che a oggi sono state accolte prima dalla Campania e poi dalla Lombardia; non ultima la Sicilia che sta in queste settimane valutando l’opzione.

Le terapie svolte dallo psicologo di base saranno assicurate da psicologi liberi professionisti che si andranno a interagire con il lavoro svolto dal medico di base. Questo sarà un primo esperimento che si spera altre regioni potranno seguire. Lo psicologo di base sarà quindi uno specialista di fiducia stabile e gratuito che avrà un occhio di riguardo per i giovani, che più di altri stanno soffrendo per l’isolamento imposto dalla pandemia. Al momento in Lombardia si sta sperimentando la figura all’interno delle comunità, mentre si studia un progetto dettagliato per il futuro.

Anche il Lazio ha dato una grande prova di ascolto dei propri giovani, istituendo il progetto “AiutaMente Giovani”, che prevede dei voucher per l’assistenza psicologica anche presso le scuole. La conferma di questa necessità arriva anche da Federico Conte, presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio: “Per i ragazzi la pandemia è stata ancora più complicata. Da qui anche le forti resistenze sull’esame di maturità. Come per ogni prova gli adolescenti ne risentono di più perché hanno un’identità più fragile. Ovviamente il contesto non li ha aiutati perché due anni di Dad renderebbero insicuro anche un adulto. Tra l’altro la scuola è il momento della socializzazione primaria”.


I social sono un ottimo strumento di informazione in questo senso; sempre di più negli ultimi tempi professionisti del settore usano i loro profili per fare divulgazione e entrare in contatto con le persone, rendendo sempre più “normale” il concetto di psicoterapia. Ebbene sì, c’è ancora bisogno di rendere “normale” questo concetto, perché spesso la concezione che torna alla mente è quella della psicoterapia solo per chi ha disturbi gravi, mentre dovrebbe essere vista come un momento di condivisione di una difficoltà e soprattutto uno strumento per affrontarla.