Viaggiare tra le pagine dei fumetti è un’esperienza di volta in volta cangiante. E non ci si riferisce esclusivamente alle storie narrate, che ovviamente differiscono le une dalle altre. E nemmeno solo al tratto di disegnatori e disegnatrici, ognuno con la sua personalissima sfumatura che lo rende riconoscibile tra tanti. A fare la differenza sono anche le macrocategorie in cui vengono raggruppate le tipologie di narrazioni, che variano in maniera sostanziale per le modalità con cui “somministrano” il racconto ai lettori.
Il nuovo millennio – soprattutto l’ultima decade – ha visto un proliferare di titoli afferenti al macrocosmo delle graphic novel, una tipologia di racconto che mira a narrare tutto ciò che c’è da sapere della storia all’interno di un unico volume. Si inizia, si finisce, e nel mezzo c’è tutta l’esperienza confezionata dagli autori, in un sol colpo. E ci sono tanti esponenti del genere che si sono resi protagonisti di grandi performance nel corso degli anni.
Se qualche giorno fa ci siamo concentrati sui manga più interessanti del momento, oggi andiamo a recuperare alcune delle graphic novel più interessanti approdate sugli scaffali nelle ultime settimane. Tra queste troviamo:
- “Bea Wolf” di Zach Weinersmith e Boulet (Bao Publishing)
- “Rare flavours: gusti Inconsueti” di Ram V e Filipe Andrade (Edizioni BD)
- “Il mio amico Kim Jong Un”, di Keum Suk Gendry-Kim (Bao Publishing)
- “Un piccolo omicidio”, di Alan Moore e Oscar Zarate (Rizzoli Lizard)
BEA WOLF, I CLASSICI DELLA LETTERATURA RIVISITATI IN CHIAVE ALTERNATIVA
Partiamo subito con un’opera che brilla sotto numerosi punti di vista, dalla capacità interpretativa al coraggio di osare. Sugli scudi in questo caso troviamo Zach Weinersmith e Boulet con il loro “Bea Wolf”, che arriva in Italia grazie a Bao Publishing e a Zerocalcare, che lo ha inserito nella collana “Cherry Bomb” da lui curata.
Un racconto a fumetti che nasce dall’antico poema “Beowulf”, una delle pietre angolari della letteratura inglese. Un lavoro di certo non semplice quello operato dallo sceneggiatore Zach Weinersmith, che ne ha scomposto la struttura classica della narrativa riadattandola a quella a base di vignette e balloon. Il tutto in una storia che, nel rispetto dell’originale, si ammanta di un’atmosfera “infantile” ben congegnata. Qualcosa che ovviamente non sarebbe stato possibile senza gli evocativi disegni di Boulet.
Un racconto che parla a lettori di tutte le età, dai più giovani a chi la giovinezza la rivive nei propri ricordi. Protagonisti un gruppo di bambini che vedono la loro casa sull’albero potenziale preda di un vicino, un adulto che mira a distruggerla. Il focus gravita sostanzialmente attorno all’argomento crescita, e soprattutto alla volontà di non crescere per non perdere quell’innocenza tipica di chi è più piccino. Con immancabili escursioni anche sul fronte dell’incomunicabilità intergenerazionale. Una grande prova che, a ragione, Zerocalcare ha selezionato nella collana Cherry Bomb dopo l’altrettanto ottimo “The Grocery”.
RARE FLAVOURS, GUSTI INCONSUETI, QUALCOSA BOLLE IN PENTOLA…
Si cambia registro e atmosfere con il secondo dei graphic novel da recuperare in questo mese di giugno, con una storia che vede la partnership tra due personalità molto apprezzate dal pubblico internazionale. E che attirano su di sé immancabilmente le attenzioni dopo l’ottimo lavoro congiunto visto in “Le molte morti di Laila Starr”, edito da Panini Comics.
Da un lato lo sceneggiatore Ram V, autore (tra le sue tante opere) di “Blue in green” (Edizioni BD) che gli è valso un Eisner Award, il premio Oscar del mondo del fumetto. Dall’altro Filipe Andrade, disegnatore molto attivo soprattutto sul fronte Marvel.
Al centro tra i due troviamo “Rare flavours: gusti inconsueti”, fumetto portato in Italia da Edizioni BD, un racconto che unisce tanti elementi diversi in una ricetta che risulta decisamente gustosa. Al pari di un piatto gourmet. E il riferimento culinario non capita a caso, considerando che la cucina è uno degli ingredienti della storia.
Il protagonista della vicenda è Rubin Baksh, un demone che alle fiamme dell’inferno preferisce quelle dei fornelli. La sua ambizione è infatti quella di dedicarsi alla cucina, e per provare a raggiungere il suo scopo coinvolge Mo, un regista all’ultima spiaggia che vede nella sua proposta di girare un documentario sulla cucina indiana come un’ancora di salvezza professionale. E così si scoprono tante cose sul tè Chai e molti altri ingredienti tipici della tradizione locale. Ma le ammirevoli ambizioni di cui sopra sembrerebbero essere la copertura per qualcosa di molto più oscuro.