Prima di entrare nel merito dei quesiti, ricordiamo gli elementi necessari per partecipare al referendum dell’8 e 9 giugno 2025: documento d’identità, tessera elettorale e probabilmente buona volontà, visto l’astensionismo degli ultimi anni. Anche se a differenza delle elezioni politiche, il referendum porta con sé un quorum da raggiungere (il 50% + 1 degli aventi diritto). Questo vuol dire che anche il non voto viene considerato da molti come una scelta politica attiva, su questo punto c’è un acceso dibattito pubblico.
Per chi di voi invece volesse votare, ma ha un documento o una tessera elettorale non attiva, non c’è problema: su richiesta il vostro comune di residenza potrà fornirvela anche negli stessi giorni dedicati al voto.
MODALITÀ ABROGATIVA, DUE OPZIONI: SÌ E NO
La modalità scelta per questo referendum è quella abrogativa. In parole povere, bisogna scegliere tra il “SÌ” e il “NO”. Con la risposta affermativa si indica la volontà di abrogare quella legge, al contrario, con la risposta negativa si preferisce lasciare tutto com’è. Per questo nella parte successiva dell’articolo ci occuperemo degli eventuali cambiamenti che potrebbe scaturire il “SÌ”.
CINQUE QUESITI: QUATTRO SUL LAVORO E UNO SULLA CITTADINANZA
Per chi andrà a votare, ci saranno cinque schede di cinque colori diversi. Proviamo a dare un quadro completo alla questione analizzando colore per colore, scheda per scheda, quesito per quesito.
SCHEDA VERDE: LICENZIAMENTI INGIUSTIFICATI
Partiamo dalla scheda verde: si vuole cancellare una parte della legge del 2015 (Jobs Act) che riguarda i licenziamenti ingiusti nelle aziende con più di 15 dipendenti. Questa legge attuale non permette mai il reintegro del lavoratore licenziato ingiustamente. Con un’eventuale vittoria del SÌ: Si tornerebbe alla legge Fornero del 2012. Con questa legge, chi viene licenziato ingiustamente può ricevere un risarcimento più basso, ma ci sono più possibilità (anche se limitate) di essere riassunto nel proprio posto di lavoro.
SCHEDA ARANCIONE: ESTENSIONE DELLE TUTELE SUI LICENZIAMENTI ANCHE PER LE PICCOLE IMPRESE
La scheda arancione guarda alle piccole e medie imprese. Si vuole cambiare parte della legge cancellando il limite al risarcimento (massimo 6 mensilità) per chi viene licenziato ingiustamente da una piccola o media impresa.
SCHEDA GRIGIA: ABROGAZIONE DEI CONTRATTI A TERMINE SENZA CAUSALI FINO A 12 MESI
La scheda grigia riguarda i contratti a termine che nell’attuale situazione hanno bisogno di una motivazione solo se superano i 12 mesi. Per i sostenitori del “SÌ”, i datori di lavoro dovrebbero indicare sempre il motivo per cui assumono a tempo determinato.
SCHEDA ROSA: ESTENSIONE DELLA RESPONSABILITÀ DELLA SICUREZZA SUL LAVORO
La volontà è di rendere le aziende committenti sempre responsabili di eventuali infortuni sul lavoro insieme a quelle appaltatrici. Oggi viene escluso il caso di "rischio specifico", che così verrebbe eliminato.
SCHEDA GIALLA: CITTADINANZA
La scheda gialla è quella che traccia una discontinuità tematica rispetto le altre. Non parla di lavoro ma di cittadinanza. Con il “SÌ” il tempo minimo di residenza in Italia per chiedere la cittadinanza passerebbe da 10 a 5 anni. Tutti gli altri requisiti come il reddito, la conoscenza della lingua italiana e l’assenza di reati resterebbero uguali.
VOTO FUORI SEDE, UNA SPERIMENTAZIONE CHE SPERIAMO DIVENTI NORMALITÀ
Per il referendum dell’8 e 9 giugno 2025, per la prima volta in Italia è stato introdotto il voto fuori sede. Questo permette agli elettori temporaneamente domiciliati in un comune diverso da quello di residenza (come studenti e lavoratori) di votare senza tornare a casa, purché abbiano fatto richiesta entro il 5 maggio. La novità è importante perché punta a contrastare l’astensionismo legato alla mobilità giovanile e rende il voto più accessibile, ma è valida solo per i referendum poiché è una sperimentazione che speriamo possa divenire normalità. Per gli italiani all’estero paradossalmente non cambia nulla, poiché loro avevano già questo diritto.