16 gennaio 2022, ore 12:30

SAGGISTA, GIORNALISTA E SCRITTRICE INSOSTITUIBILE

La recente scomparsa di Joan Didion, il 23 dicembre 2021, lascia un vuoto enorme. Non è solo un’altra capacissima scrittrice, ma una figura professionale che ha profondamente cambiato il modo di fare giornalismo. Didion viene infatti annoverata nella corrente del New journalism, il quale non si limita a riportare telegraficamente i fatti, ma li inserisce in una narrazione stilisticamente vicina alla fiction, chiamando in causa l’utilizzo di tecniche letterarie. La prosa di Joan Didion, classe 1934, si avvicina infatti a quella di Truman Capote in A sangue freddo, romanzo di non-fiction che ripercorre un caso di cronaca in maniera tanto puntuale quanto letteraria.
Pur essendosi dedicata anche alla stesura di alcuni romanzi, le opere di maggior rilievo della sua produzione sono opere ibride, originalissime, comunemente annoverate nella categoria della saggistica: accanto a The White Album e Verso Betlemme, raccolte di scritti e brevi saggi più facilmente classificabili, ad aver davvero segnato la fortuna letteraria di Didion sono due testi estremamente personali.
L’anno del pensiero magico viene pubblicato nel 2005, e porta Joan Didion nell’olimpo degli scrittori americani. Suo malgrado. L’anno del pensiero magico è infatti un testo estremamente sofferto, che nasce da due eventi estremamente infelici: la grave malattia della figlia e, in concomitanza, la morte improvvisa dell’amato marito, John Gregory Dunne, scrittore anche lui. Quest’opera, che le farà ottenere il National Book Award per la saggistica, rappresenta il processo di elaborazione dell’inevitabilità della malattia e del lutto.
Ad affiancarsi a questa tragedia, nel 2005 muore la figlia Quintana, durante il tour promozionale de L’anno del pensiero magico: da questa perdita viene fuori Blue Nights, un altro toccante racconto sull’elaborazione del lutto, pubblicato nel 2011.

UN PIANTO GLOBALE

Tutto il mondo della cultura ha preso un attimo da dedicare a questa grandissima professionista e grandissima donna, come anche il mondo dei social, dai più grandi ai più giovani, i quali stavano imparando ad approcciarsi ai suoi libri. Da settembre, inoltre, quello di Didion è un nome fortemente in voga tra i trend del bookstagram grazie al lavoro della casa editrice italiana che si occupa di pubblicarne le opere: Il Saggiatore.



La casa editrice aveva infatti avviato la ripubblicazione dei titoli di Didion in una nuova, freschissima veste grafica, per renderla più avvicinabile alle nuove generazioni. La notizia della sua scomparsa ha fiaccato gli animi, ma la stessa casa editrice si impegna – ora ancor di più – a promuovere il lavoro della scrittrice, e lo fa con queste accorate parole: “Continuiamo a rivestire Joan Didion di una nuova veste grafica per respingere la sua mortalità”. Mancherai un po' a tutti Joan, ma il tuo contributo rimarrà eterno.