14 febbraio 2022, ore 12:30

San Valentino, quando l'amore incontra lo sport: le esultanze diventano dediche alle persone amate

L’amor che muove il calcio e gli altri sport”.

Potremmo paragrafare così il famoso verso del poeta senza tempo Dante Alighieri.

Perché in fondo, ciò che dà linfa allo sport, ad ogni sport, è l’amore. Già. Quello di chi lo fa, gli atleti. Quello forse ancora più grande e sconsiderato dei tifosi, di chi lo vive dagli spalti, che sia in uno stadio, in un palazzetto, in un’arena.

Le dediche amorose indimenticabili

Anche gli stessi sportivi sono stati grandi protagonisti, negli anni, di gesti romantici.

Nel calcio, per esempio, i momenti in cui fare delle dediche sono parecchi. Dopo un goal, per esempio, il pensiero di molti giocatori va alla persona amata. È stato così per Francesco Totti.

Oltre alle doppiette (di goal) in campo, il ‘Pupone’ ne ha realizzata una anche di dediche. Nel 2002 ha esultato in un derby mostrando ai tifosi l’ormai celebre maglia “6 unica”, dedicata all’allora compagna Ilary Blasi. Nove anni, un matrimonio e due figli dopo, Totti ha voluto fare un’altra dedica legata a quella storica: “6 ancora unica”. Un amore, come quello per la sua Roma, che sembra senza fine.

C’è chi ha anche voluto celebrare la propria amata e la propria famiglia con una maglia mooolto speciale. L’ex portiere Stefano Sorrentino ha portato in campo la compagna Sara e le 4 figlie in una foto stampata su una maglietta portata sotto la divisa della squadra e mostrata nel post partita. Beato tra i pali i campo, beato tra le sue donne nella vita.

Meglio una Coppa o una coppia?

Vincere un Mondiale è un’emozione, crearsi una propria famiglia con la persona amata può valere altrettanto. Ce lo insegna Cristian Zaccardo, campione del Mondo a Berlino 2006, che dopo un goal ha voluto mostrare anche lui una sottomaglia con una foto della sua compagna. Il nome dell’amata tatuato sul braccio, quello dei propri figli sull’altro: in campo come nella vita, non essere soli può essere una forza.

Esultanze trasformate in inni all’amore. È il caso di Gabriel Batistuta, che dopo un super goal al Milan nel 1996, a favore di telecamera ha lanciato l’urlo: “Irina te amo”. Dedica emozionante alla sua compagna, con cui ha vissuto una intensa storia fino al 2014, ben 18 anni dopo quella dichiarazione in diretta TV.

Il gesto più iconico per una coppia è indiscutibilmente il bacio. C’è chi li manda dal campo verso gli spalti, ma anche chi fa di più. Felipe Melo dopo un goal in maglia Inter è corsa a baciare la sua Roberta. Pazzini si arrampicò su una balaustra per la sua Silvia. Gesto atletico che è valso il piacere.

Insomma, amore e sport è un binomio difficile da spezzare. E nel calcio, il goal in fondo è "un apostrofo rosa tra le parole 'Ti amo'".