Sanremo 2024: Leo Gassman racconta il suo "Califano"
Esordio come attore per Leo che condivide il suo percorso ai microfoni di Radio Zeta
Il Festival di Sanremo ha contribuito ad alimentare la leggenda di un grande cantante, Franco Califano. Si è esibito per tre volte sul palco dell’Ariston. Soprattutto grandi interpreti (come Ornella Vanoni, Mia Martini, Peppino Di Capri) hanno cantato alcuni dei suoi grandi capolavori proprio al festival della canzone italiana. La sua vita è stata un romanzo che ha appassionato negli anni milioni di fan e che torna a vivere in “Califano”, il film targato RAI che vede la regia di Alessandro Angelini.
LEO GASSMANN AI MICROFONI DI RADIO ZETA
Nei panni di Califano ci sarà Leo Gassman che già ieri sera sul palco dell’Ariston ha dato una prima dimostrazione della sua interpretazione dando voce a “Tutto il resto è noia”. Il giovane cantautore che è alla prima esperienza da attore, anche se il cinema è senza dubbio nel suo dna, ai microfoni di Radio Zeta ha parlato così: “Un onore per me. Il Califfo è un’icona soprattutto per Roma, la mia città. Una grande responsabilità che spero di aver affrontato nel miglior modo possibile. C’è un grande lavoro dietro, una grande squadra e famiglia che mi ha accompagnato dall’inizio alla fine. Vediamo che tipo di effetto farà sul pubblico”.
Poi Gassman ha raccontato come è stato possibile entrare in un personaggio così complesso: “Per entrare nel personaggio sono partito dai libri, poi ho studiato la fisicità e infine ho conosciuto persone che hanno condiviso tanto con lui e mi hanno dato la possibilità di entrare ancora di più nell’empatia del personaggio. - sottolinea il cantante - Ho riscoperto una persona fragile, anche se noi lo abbiamo visto sempre con una vita al limite senza insicurezze, la sua storia dimostra che era un uomo molto sensibile e spero che questo film possa contribuire a migliorare ancora di più il suo ricordo”.
LEO GASSMANN E L'ANSIA DEL PALCO DI SANREMO 2024
“Quando sali su quel palco non puoi farci nulla parte un’emozione incontrollabile”. Così Leo racconta la magia che riesce a regalare il palco di Sanremo e anche la tensione che porta quella responsabilità di parlare all’Italia intera. Nonostante non fosse in gara, nonostante avesse già vinto proprio lì nel 2020 nella sezione giovani. E quella ansietta si è poi scaricata totalmente in un abbraccio finale con Amadeus.
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