03 febbraio 2022, ore 18:05 , agg. alle 18:07

In occasione della settimana sanremese, dove tutto il Paese si ferma per ascoltare le canzoni in gara della 72esima del festival della canzone italiana, ripercorriamo alcuni dei momenti più significativi e curiosi che hanno caratterizzato la kermesse musicale che, attraverso la musica, lo show, gli sketch e i personaggi, è riuscita a raccontare ed intrecciare la storia del nostro paese

Sanremo, specchio della società

Se si vuole ripercorrere la storia e i costumi del nostro bel Paese, il Festival di Sanremo può essere un metodo inedito e interessante che può riservare delle belle sorprese. Ne è un perfetto esempio la canzone di Nilla Pizzi del 1952 “Vola Colomba” che - dietro un normale testo d’amore- nasconde tanti riferimenti alla vicenda di Trieste (come sappiamo, all’epoca era contesa tra l’Italia e la Jugoslavia). Oppure si pensi al clima sessantottino che irruppe nella kermesse tanto da costringere la Rai a registrare le serate per paura di proteste e quindi a rinunciare alla tradizionale diretta. Potremmo citare altri casi molto interessanti: la canzone di Pierangelo Bertoli del 1992 “Italia d’oro”, ad esempio, che con il suo terzo posto in classifica anticipa il clima di Tangentopoli che stava per deflagrare. Insomma una vera e propria cartina tornasole degli umori e delle mode della storia repubblicana.

Tentati suicidi al Festival

Sanremo, oltre ad essere il teatro della canzone popolare italiana, è sempre stato anche il teatro dove persone comuni alle prese con problemi sociali ed economici hanno messo in scena vere e proprie proteste, Si pensi al tentato suicidio del 1995: Pino Pagano si sedette a penzoloni sulla balconata del Teatro Ariston pronto a lanciarsi giù. Pippo Baudo, presentatore e direttore artistico, fu costretto ad intervenire per salvare la vita all’uomo. Per anni si è discusso se tale evento di portata mediatica, fu organizzato a tavolino o fu davvero tutto improvvisato. Resta il mistero.

Meno eclatante, ma comunque degno di essere ricordato, fu il caso due operai dei Consorzi di Bacino di Napoli e Caserta che al debutto del Festival di Sanremo del 2014 - condotto da Fabio Fazio - raggiunsero la balaustra laterale del teatro minacciando di buttarsi giù.

Sanremo e la rivoluzione gentile

Come ben sappiamo la televisione, nei primi anni di trasmissioni, era piuttosto chiusa in un estremo bigottismo che limitava molto la creatività degli artisti. Sanremo, nel corso della sua storia, ha contribuito notevolmente a scardinare questa logica bacchettona. Prendiamo come esempio la rivoluzione gentile di Rino Gaetano che nel 1978 fu il primo artista che sdoganò il termine “sesso” all’interno della sua famosissima canzone “Gianna”, oppure Sabrina Salerno e Jo Squillo, che nel 1991 portarono il brano “Siamo donne” sfoggiando un look rivoluzionario, soprattutto quello di Sabrina Salerno che sul palco dell’Ariston si presentò con un bikini. L'unico due pezzi visto al Festival.