13 marzo 2024, ore 18:11


Sempre più studenti lavorano durante l'università, ecco gli ultimi dati

Sempre più studenti lavorano durante l'università. La notizia arriva dal rapporto Almalaurea e il dato positivo è legato alla salita del tasso di occupazione post-laurea. C'è poi un altro elemento da non sottovalutare: Scienze motorie e sportive o Scienze della Formazione fanno registrare l'occupazione studentesca più alta: oltre l'80% degli iscritti lavora nel corso degli studi.

Studiare e lavorare, oggi più che mai, non è più impossibile. Per anni intere generazioni hanno lavorato mentre sudavano il titolo di dottore (tanto ambito). Oggi, secondo uno studio di Skuola.net, il 64% del totale lavora durante gli anni dell’università. Ed il 49,8% dei laureati lavora ad  intermittenza oppure a tempo parziale. Altro dato: il 30,3% svolge avori occasionali o stagionali, il 19,5% lavora part-time. 

QUALI SONO LE FACOLTA' CHE PERMETTONO DI LAVORARE SUBITO?

Sempre dall'ultimo studio, sarebbero due le Facoltà universitarie che aiuterebbero gli studenti a trovare subito lavoro: si tratta di Scienze Motorie ed Educazione e Formazione. La percentuale di lavoratori-studenti a tempo pieno è più alta per questi corsi di laurea: per quanto riguarda Educazione e Formazione si parla del 30,6%, il 25,3% per Scienze motorie. 

LE PAROLE DEL DIRETTORE DI SKUOLA.NET

 Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, commenta: 

"Se un tempo lavorare e studiare all'università era considerata una condizione sfavorevole, oggi paradossalmente si sta trasformando in un vantaggio. Infatti, in un mondo del lavoro sempre più complesso, in cui una laurea è solo una parte del bagaglio di competenze richieste ad un candidato, avere esperienze di lavoro durante gli studi, sebbene possa rallentare il percorso accademico o chiedere maggiore impegno per restare al passo, può risultare determinante per imparare a trovare un collocamento dopo il conseguimento del titolo. Certo, sarebbe meglio che le esperienze fossero coerenti con il percorso accademico. Tuttavia anche “andare fuori tema” può comunque giovare a sviluppare le tanto richieste soft skills, le competenze trasversali, buone per ogni lavoro”.