Sì al voto per gli studenti fuorisede: un passo avanti signifiticativo

Buone notizie per gli studenti fuorisede: potranno votare alle Europee dal comune dove sono provvisoriamente domiciliati

La politica italiana ha finalmente risposto a una battaglia lungamente combattuta, concedendo agli studenti fuorisede la possibilità di votare alle prossime Elezioni Europee (8 e 9 giugno 2024) senza la necessità di fare il viaggio di ritorno, spesso viaggio della speranza, al proprio Comune di residenza. Questo importante passo è stato compiuto ieri (22 febbraio 2024), con l'approvazione dell'emendamento della maggioranza al decreto legge elezioni 2024 da parte della commissione Affari costituzionali del Senato. Una misura che è passata con l’unanimità dei voti.

LA NOVITÀ E LA PROCEDURA

L'emendamento introduce due meccanismi di voto diversi, a seconda che lo studente fuorisede abbia il domicilio nella stessa circoscrizione elettorale del Comune di residenza o in una diversa. In entrambi i casi, è richiesta la presentazione di una richiesta al proprio Comune di residenza almeno 35 giorni prima del voto, unitamente a documenti quali la carta d'identità, la tessera elettorale e un certificato di iscrizione all'università.

RESTANO ESCLUSI I 4,3 MILIONI DI LAVORATORI FUORISEDE

In definitiva, l'approvazione di questo emendamento rappresenta un importante progresso verso una maggiore partecipazione politica degli studenti fuorisede, ma rimane ancora molto da fare per garantire un accesso equo al voto per tutti i cittadini che si trovano lontano dal proprio Comune di residenza. Questo cambiamento, infatti, è limitato agli studenti fuorisede e riguarda esclusivamente le elezioni europee. Attualmente, restano esclusi i 4,3 milioni di lavoratori fuorisede, per i quali manca una normativa simile.

UN PRIMO PASSO IMPORTANTE CONTRO L'ASTENSIONISMO

L'astensionismo elettorale spesso viene mal interpretato come mera indifferenza, ignorando l'astensionismo involontario dovuto a barriere fisiche o logistiche. I fuorisede, ad esempio, si trovano spesso impossibilitati a votare a causa di impegni di studio o lavoro e dei costi elevati per viaggiare, rappresentando un esempio significativo di questo fenomeno che finora ha limitato la partecipazione politica attiva dei giovani.

VERSO UNA NORMATIVA PIÙ AMPIA

Nonostante ciò, questa sperimentazione rappresenta un primo passo significativo verso una maggiore inclusione nel voto fuorisede, e potrebbe essere il preludio a una normativa più ampia e definitiva. Attualmente, al Senato è in corso l'iter di una legge ad hoc sul voto fuorisede, che, se approvata, avrà il compito di estendere questa possibilità a un numero sempre maggiore di cittadini. Tuttavia, bisognerà attendere tempi più lunghi per il completamento di questo processo legislativo e l'effettiva attuazione delle sue disposizioni.


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