Sonego, il Rio Open è amaro: Kecmanovic vince perché sbaglia di meno

Il tennista azzurro parte a mille, poi si perde. E perde, più per i suoi errori che per l’avversario…

Ventuno e dodici.

Sono questi i numeri, l’uno il contrario dell’altro, che descrivono l’attuale momento, a due facce, di Lorenzo Sonego.

21 è la sua posizione conquistata nel ranking ATP. Al momento, la più alta mai toccata in carriera dal tennista classe ’96 di Torino.

12 sono i punti di fila realizzati, in avvio, contro Miomir Kecmanovic negli ottavi di finale degli Open di Rio, in Brasile.

Il tennista serbo potrebbe diventare la bestia nera di Lorenzo. Di sicuro non è in cima alla lista di persone con cui vorrà farsi un aperitivo a breve. Perché Kecmanovic, dopo averlo eliminato agli Australian Open neanche un mese fa, bissa il successo sull’azzurro in terra brasiliana. E lo fa in maniera ancora più clamorosa, più sofferta, più dura da digerire.

Paradiso-Inferno nel tempo di un set

Lorenzo fa una partenza da urlo e vola sul 3-0 concedendo le briciole all'avversario. Il tennis però, come ogni sport e forse più di ogni altro, vive di inerzia. E quella del match cambia, quasi improvvisamente, quando Sonego sbaglia un comodo appoggio, in un momento di totale controllo.

È la scintilla che accende la fiamma agonistica di Kecmanovic e spegne il fuoco del nostro Lorenzo, che sbaglia un altro paio di colpi alla portata e fa rientrare del tutto l'avversario. Il primo set gli scivola via dalle mani e si chiude 7-5, ma il match qui sembra già scritto.

Sul 1-1 solo la pioggia può fermare la furia di Kecmanovic nel secondo set. Eppure neanche un’ora di pausa forzata basta a risvegliare Sonego. Impalpabile, vittima dei propri errori e preda di un calo di concentrazione difficile da comprendere, l'azzurro non rialza più la testa, se non con un sussulto per portarsi sul 2-3 nel secondo set.

Scende la pioggia, crolla Lorenzo

È solo una vampata, che si placa presto. Il contender, numero 70 al mondo, ha vita facile e si accontenta di sbagliare il meno possibile: come testimonia il 7-5 6-4 finale, un Sonego in palla per tutto il match sarebbe passato agevolmente. E visto il ritiro della testa di serie n.2 del tabellone, Casper Ruud, avversario del vincitore di questo match, i rammarichi aumentano.


L'inesperienza a volte porta a questo. Al non sapersi gestire lungo tutto un match, al non sapersi ritrovare quando ti sei un po’ perso. Queste scoppole possono essere la miglior cura per crescere. E per imparare dagli errori.

La personalità non gli manca. Come ci aveva dimostrato quella volta in diretta su RTL 102.5 quando ha lanciato...un suo pezzo! 
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