Spalletti esonerato, lascia la conferenza in silenzio. Italia, cosa serve per andare al Mondiale?
Totonomi aperto per il dopo-Spalletti. Intanto l’Italia deve vincere e sperare nei passi falsi della Norvegia

Questa sera Luciano Spalletti guiderà per l’ultima volta la nazionale italiana di calcio contro la Moldavia. L’8 giugno il Presidente Gabriele Gravina ha ufficialmente sollevato Spalletti dall’incarico di commissario tecnico della Nazionale, a poche ore dalla trasferta contro la Moldavia e a distanza di due giorni dalla sconfitta per 3 - 0 in Norvegia.
Non è stata perdonata al CT l’ultima disfatta contro gli scandinavi in ottica qualificazioni mondiali. Situazione complicata che potrebbe portare al terzo flop consecutivo: terza competizione globale senza l’Italia in campo. Quella che prima era una certezza, data anche per scontata per i quattro volte campioni del mondo, adesso è un tabù.
ESONERO DI SPALLETTI, LA COMMOZIONE E LA CONFERENZA MAI FINITA
L’anomalia di questo esonero è stata sicuramente dettata dalle modalità. È stato lo stesso Luciano Spalletti ad annunciare la decisione dei vertici della FIGC e il suo conseguente allontanamento dal progetto. Nella conferenza stampa convocata a Coverciano, un visibilmente commosso Spalletti ha annunciato che avrebbe guidato gli Azzurri un’ultima volta contro la Moldavia, ribadendo il suo desiderio di restare, la sua intenzione a non mollare. A quel punto dai giornalisti presenti in sala stampa arriva una domanda scomoda (ma neanche tanto) – “Ti senti tradito? E da chi?” – Il tecnico toscano ha iniziato a rispondere menzionando Gravina e alcuni collaboratori, ma poi ha fermato la sua replica, è rimasto in silenzio, si è alzato ed è uscito lasciando la sala tra applausi e commozione.
IL FUTURO DELLA PANCHINA DEGLI AZZURRI E DEL SISTEMA CALCIO
Secondo molte analisi, che costellano da tempo il panorama calcistico italiano, l’avvicendamento in panchina non basterà da solo. I problemi strutturali del sistema calcio della penisola, come la mancanza di un collegamento efficace tra club e Nazionale, chiedono un intervento più profondo. In attesa di avere risposte anche su questo fronte, la FIGC ha già messo nel mirino i sostituti di Spalletti. I nomi più accreditati al momento sono: Claudio Ranieri e Stefano Pioli.
Il mister romano, fresco di ritiro, è stimato per la sua affidabilità, spirito carismatico e capacità di risollevare le situazioni più disperate. Concedendoci un paragone assurdo, Ranieri è un po’ il Mattarella del calcio: annuncia la pensione ma viene puntualmente tirato dalla giacchetta per salvare situazioni impossibili.
Dall’altra parte, Stefano Pioli, ex allenatore del Milan, è attualmente impegnato in Arabia Saudita nel club Al Nassr. Esperto e apprezzato, potrebbe rappresentare una sorpresa di alto profilo per impostare un progetto più a lungo termine rispetto Sir Claudio.
ALTRE POSSIBILI OPZIONI
Roberto Mancini, suggestione per un clamoroso ritorno, ma attualmente legato anche lui all’Arabia Saudita. Daniele De Rossi, outsider giovane ma già sulla panchina della Roma e uomo-spogliatoio. Fabio Cannavaro, altro nome giovane, con pedigree mondiale da ex capitano, ma meno esperienza da allenatore a livello top.
VIETATO SBAGLIARE. COSA DEVE FARE L’ITALIA PER QUALIFICARSI AI MONDIALI 2026?
Dopo la netta sconfitta subita in Norvegia, l’Italia si ritrova a inseguire una qualificazione mondiale sempre più in salita. Con l’allargamento del torneo a 48 squadre, l’Europa avrà a disposizione 16 posti: 12 riservati a chi vincerà i rispettivi gironi e 4 assegnati tramite un percorso di spareggi, che coinvolgerà le seconde classificate e le migliori quattro squadre della Nations League ancora non qualificate.
La situazione attuale per gli Azzurri è complicata: ultimi nel gruppo con zero punti. Per tenere vive le speranze, l’Italia dovrà risalire posizioni nel girone fino almeno alla seconda piazza — o, in alternativa, tentare una difficile rimonta sulla Norvegia per conquistare il primo posto, dove conteranno anche fattori come la differenza reti.
Se dovesse centrare gli spareggi, il cammino passerebbe per due sfide a eliminazione diretta: semifinale e finale. Da ora in poi non sono più ammessi passi falsi: la sfida di questa sera con la Moldova sarà già un crocevia fondamentale.