“Che la forza sia con te”. Una delle frasi più rappresentative – se non la più rappresentativa in assoluto – del franchise di George Lucas, che non può che finire sugli scudi in occasione dello Star Wars Day. Come ogni anno il 4 maggio, una data che in lingua inglese gioca particolarmente a favore della saga (“May” che è traducibile con “sia” e con “maggio”, “4th”, il quarto giorno del mese, che richiama per assonanza la parola “Force”), diventa un formidabile momento amarcord, che vede sui social un proliferare di tributi da parte dei fan.
Serve davvero un giorno come lo Star Wars Day per celebrare un franchise cinematografico? Una domanda retorica, considerando la mole di aficionados che, nel corso dei decenni, ha continuato a nutrire i ranghi degli appassionati di Guerre Stellari.
Dal 1977 a oggi sono nove le pellicole principali, divise in un trittico di trilogie. Con quella principale che è uscita per prima, con la seconda che funge da prequel e la terza da sequel. Ovviamente tra i nove film appena citati non sono compresi tutti gli spin-off – di varia natura, tra lungometraggi e serie tv. Tutti elementi narrativi che hanno arricchito, insieme a tante altre tipologie di contenuti multimediali, la lore della saga.
STAR WARS DAY, UNA STORIA D’AMORE LUNGA QUASI CINQUANT’ANNI
Il 2012 ha rappresentato per Star Wars un momento cruciale nella storia del brand. L’acquisizione da parte di Disney per una cifra monumentale (un’operazione da quattro miliardi di dollari) avrebbe generato incassi pari al triplo della cifra spesa (dodici miliardi, stando alle dichiarazioni di Disney dello scorso anno). Si può sicuramente dire che l’investimento abbia ripagato, e questo lo si deve senza dubbio ai diversi fronti su cui Star Wars si è mosso.
Perché sì, c’è la trilogia sequel - nelle sale nel 2015, 2017 e 2019 – intervallata dagli spin-off “Rogue One: A Star Wars Story” (2016) e “Solo: A Star Wars Story” (2018). E questa è soltanto la punta di un iceberg che sarebbe impossibile racchiudere in un articolo che non voglia finire per diventare eccessivamente prolisso.
Basti pensare ai tanti modi in cui decine e decine di autori hanno contribuito ad accrescere le linee narrative della saga. Dai libri ai fumetti, passando per le serie tv – le “classiche”, con attori umani, e quelle animate – finendo ai videogiochi. Con questi ultimi che hanno attraversato numerose generazioni di console, da “Star Wars” del 1983 per Atari, fino al più recente “Star Wars: Jedi Survivor” per PS5 e Xbox Series X/S.