06 aprile 2022, ore 16:25

Swag: dizionario Zeta. Cosa significa la parola tornata di moda grazie a Justin Bieber

Cosa vuol dire “Swag”?

Letteralmente “bottino” o “refurtiva” nell’accezione contemporanea non ha nulla a che vedere con il suo significato originario. Entrato di diritto nel dizionario della Generazione Zeta, swag si usa per indicare qualcosa di figo, di cool, qualcosa che abbia stile! Con il termine swag ci si può riferire a una persona, a un accessorio, a un capo d’abbigliamento o addirittura a un atteggiamento molto stiloso.

Le origini della parola “Swag”

Tornato di moda grazie a Justin Bieber e al suo brano mai pubblicato “Swag so mean” (se siete curiosi lo trovate sul web) swag è un termine che ha origini piuttosto lontane e ancora dubbie. Secondo alcuni dovrebbe provenire dalla parola scozzese “swagger”, utilizzata per descrivere la camminata asimmetrica degli scozzesi che indossavano il kilt e si accompagnavano con la cornamusa, secondo altri invece, le prime apparizioni risalirebbero addirittura ai poemi di Shakespeare che, nelle sue opere, usava il verbo “to swag” per raccontare i personaggi dall’atteggiamento “spaccone”. Leggende a parte, swag è sicuramente diventato popolare grazie alla musica hip hop dei primi anni 2000 quando artisti del calibro di Jay-Z e Kanye West cominciarono a sostituire la parola cool per cantare di “cose stilose”.

Come si pronuncia “Swag”?

Si scrive Swag e si legge Sweg.

Lo “Swag” nella cultura popolare

Nella settima stagione di “Friends” (2000) Joey, uno dei protagonisti della serie, per ottenere la parte di un teenager in un film, decide di vestirsi da swagger: cappellino, jeans a vita bassissima e slip fuori dai pantaloni. Nell’immaginario collettivo chi ha swag indossa anelli, i famosi bling bling, le canottiere, ma negli ultimi tempi qualcosa è cambiato.

Avere swag vuol dire avere stile e ognuno ha il suo. Definito dai cultori del rap come uno stile di vita, un attitude piuttosto che una semplice parola, lo swag può essere interpretato anche come libertà di espressione, di comunicazione, e questo la Generazione Zeta sa raccontarlo meglio di chiunque altro.