Tanti auguri Pac-Man, l'icona dei videogiochi compie 45 anni
Dagli anni ’80 a oggi continua la carriera di uno dei personaggi più iconici e rappresentativi dell’universo videoludico
Ci sono personaggi che hanno fatto la storia del proprio medium di riferimento. E questa affermazione è valida per praticamente ogni ramo dell’ambito artistico, dalla musica al cinema, passando per i videogiochi. E in questa giornata si celebra il compleanno di una vera e propria icona di quest’ultimo settore di riferimento.
Quarantacinque anni fa, precisamente il 22 maggio 1980, muoveva i suoi primi passi sugli schermi a tubo catodico – e, contestualmente, anche nell’industria videoludica – Pac-Man. L’idea alla base del videogioco era sostanzialmente semplice (e in linea con le tecnologie disponibili all’epoca) e prevedeva che i giocatori controllassero il protagonista, una sfera gialla munita di bocca, il cui compito era fagocitare le “pillole” gialle disseminate nel percorso labirintico con visuale dall’alto e, al contempo, evitare di essere beccati dai fantasmini multi-color che si muovevano all’interno dello scenario.
Un videogioco che, in sostanza, richiedeva prontezza di riflessi e tempi di reazione bassissimi. La capacità di prendere decisioni in un lasso di tempo ridottissimo a fronte delle mosse dei “nemici” controllati dalla CPU faceva la differenza tra la vittoria e il game over.
UNA FAMIGLIA CHE CRESCE
Quarantacinque anni sono un lasso di tempo mostruoso per un videogioco, considerando la velocità con cui si evolve il mercato videoludico. E sono sicuramente pochi, anzi pochissimi, coloro che possono vantarsi di aver valicato la soglia dei quattro decenni di carriera. Le nuove tecnologie che avanzano spingono forte sull’acceleratore per quanto concerne il fotorealismo, nella ricerca spasmodica di una rappresentazione grafica, all’interno dei giochi, che sia quanto più fedele possibile alla realtà.
Pac-Man è invece rimasto costantemente fedele a se stesso e alle sue dinamiche ludiche. Per quanto, nel corso degli anni, la famiglia si sia allargata, gioco dopo gioco. Ecco che nel 1981 fu il turno di Ms. Pac-Man, protagonista di un suo videogioco. Mentre nel 1983, con “Jr. Pac-Man” di Midway (ma senza approvazione di Namco) arrivò sulla scena anche la prole della sfera gialla genitrice.
Ovviamente il passare degli anni e l’avvicendarsi delle console sul mercato videoludico ha portato a diverse evoluzioni del videogioco. Che però, nonostante le derive (differenti nella grafica ma non nello spirito del gameplay) è comunque rimasto fedele a sé stesso. Anche quando è stato il turno di sperimentare per provare a uscire dalla propria comfort zone.

TUTTO CAMBIA PERCHÉ NULLA CAMBI
Quanto è cambiato Pac-Man nel corso di questi quarantacinque anni? Sostanzialmente possiamo dire che non sia cambiato per niente. Per quanto gli addetti ai lavori abbiano fatto in modo che le nuove opportunità offerte dalle console di ogni generazione si adattassero alle proprie esigenze.
Evoluzione quindi (più che cambiamento) che ha portato la sfera gialla a mostrarsi in maniera differente ai propri fan, pur senza però tradirne le aspettative. Qualcosa che si vede anche nel trailer celebrativo condiviso da Bandai Namco, che con Pac-Man ripercorre in un minutino o poco più di clip i grandi momenti che ne hanno segnato la storia.
Dai primi e iconici cabinati delle sale giochi, mangiatori di monetine a profusione, alle console casalinghe, che hanno portato l’icona dei videogiochi nei salotti di casa. Arrivando alle console portatili, con gli smartphone che hanno ampliato le possibilità in termini di gaming e hanno allargato la community di coloro che, almeno una volta, hanno provato un gioco dedicato a Pac-Man.
Perché passano gli anni, ma i grandi classici restano e si impongono all’attenzione anche delle nuove generazioni. Lunga vita a Pac-Man!