06 dicembre 2023, ore 19:41 , agg. alle 19:59

Negli ultimi mesi ci siamo chiesti diverse volte chi sarebbe diventata la Regina indiscussa dell’industria discografica statunitense. Una guerra all’ultimo biglietto tra Taylor Swift e Beyoncé aveva portato le relative tifoserie a scommettere sull'artista vincente. Ma numeri a parte, è stato il TIME a deciderlo oggi. Quasi involontariamente. Non ci sono più dubbi ne competizioni, Taylor Swift non è solo “la popstar delle popstar”: è la persona dell’anno.



COSA VUOL DIRE “LA PERSONA DELL’ANNO” PER IL TIME? QUALI SONO I REQUISITI?

Per chi non lo conoscesse, il TIME è il news magazine più diffuso al mondo. Nato nel 1923 a New York City, è a oggi considerato come una delle riviste più autorevoli e prestigiose del pianeta. Ogni anno, da quasi un secolo, i suoi editori si impegnano a decretare “La persona dell’anno”, ovvero l’individuo che ha maggiormente plasmato i titoli dei giornali negli ultimi 12 mesi. A lui o lei, nel bene e nel male, viene riconosciuto il potere di trasformare la società e influenzarne le abitudini. Fare tendenza, per intenderci.

Dal 1927 sono stati riconosciuti quattordici presidenti degli Stati Uniti d’America, tre Papi, e cinque leader sovietici. E la corona, generalmente attribuita a un rappresentante del mondo politico o un magnate dell’imprenditoria, per la prima volta è finita sul capo di una popstar. La corona quest’anno è di Taylor Swift.



TAYLOR SWIFT È LA PERSONA DELL’ANNO PER IL TIME. ECCO PERCHÈ

Citando la rivista: “Ogni anno contiene luce e oscurità; il 2023 è stato un anno con quote significative di oscurità. In un mondo diviso, dove troppe istituzioni stanno fallendo, Taylor Swift ha trovato il modo di trascendere i confini ed essere una fonte di luce. Nessun altro sul pianeta oggi può spostare così tante persone così bene. Il raggiungimento di questa impresa è qualcosa che spesso attribuiamo agli allineamenti dei pianeti e del destino, ma dare troppo credito alle stelle ignora la sua abilità e il suo potere”. Punto di vista piuttosto interessante quello del Time. A far luce sull’anno più caldo della storia, quello dei conflitti tutt’ora irrisolti, è una cantautrice pop. La cantautrice pop per eccellenza. “Sebbene la sua popolarità sia cresciuta nel corso dei decenni, questo è l’anno in cui Swift, 33 anni, ha raggiunto una sorta di fusione nucleare: unire arte e commercio per liberare un’energia di forza storica. Lo ha fatto abbracciando ciò che fa meglio di chiunque altro, intrattenendo e scrivendo canzoni che si connettono con le persone”, scrive la rivista.

Nei 17 anni trascorsi dal suo debutto, Taylor Swift ha raggiunto la prima posizione delle classifiche più di qualsiasi altra donna nella storia. Riempie gli stadi, crea improvvise tendenze, manda in tilt i siti che vendono i suoi outfit, e intrattiene così tanto gli spettatori dell'Eras Tour da allertare i sismografi. Letteralmente. Vi ricorda niente un terremoto di magnitudo 2.3 registrato a Seattle? Era un suo concerto.

Ciò che rende così popolare la cantautrice però, non sono di certo i suoi successi, per quanto rumorosi. A costo di suonare sdolcinati: “Taylor è una di noi”. Lo era quando pur non essendo una ballerina ancheggiava goffamente sulle sue canzoni in mezzo a una fila di professionisti. Lo era quando scriveva dieci minuti di pezzo a Jake Gyllenhaal per averla brutalmente scaricata (tenendosi la sua adorata sciarpa rossa). Lo era quando si mostrava davanti alle telecamere con i suoi tre gatti e un plaid rattrappito. Lo era quando ha prestato casa all'amica Sophie Turner nelle prime fasi del divorzio e quando asciugava le lacrime di Selena Gomez. Lo è anche oggi, patrimoni e record a parte, quando decide di innamorarsi a 33 anni di un giocatore della NFL nonostante i suoi disastrosi precedenti sentimentali. Allora sì, che una ragazza “normale” sia diventata la persona dell’anno, scansando leader politici e magnati, forse non è così male. Forse ci serve.