13 luglio 2022, ore 12:34

Telescopio spaziale James Webb, lo sguardo umano sullo spazio sconfinato

La tecnologia fa passi da gigante su tutti i fronti, in questi ultimi decenni più che mai. Ogni nuova scoperta porta con sé conseguenze importanti, spesso positive, ma altre volte anche – e purtroppo – negative: si pensi alla dinamite, che doveva avere una sua utilità nell'ambito “edile”, ma che è stata utilizzata anche per tutt'altro.

Diversa, e molto, la storia che ci arriva dalle stelle proprio nelle ultime ore, con il telescopio spaziale James Webb che sta calamitando su di sé tutte le attenzioni del web. Impossibile non fosse così, considerando le scoperte di cui si è fatto sostanzialmente artefice, grazie alla capacità di scrutare nello spazio più profondo riportando immagini che fino a pochi giorni fa era impensabile ottenere.

L'entusiasmo degli addetti ai lavori

Innanzitutto, è doveroso fare un attimo il punto sullo strumento in questione: che cos'è il telescopio spaziale James Webb? È un progetto che nasce dalla collaborazione tra due diverse agenzie spaziali, l'ESA (Agenzia Spaziale Europea) e la CSA (Agenzia Spaziale Canadese). Progetto ambizioso, considerando quanto lontano si vuole arrivare con lo sguardo, ma che, con i primi risultati, ha già giustificato gli sforzi prodotti.

Entusiasmo quella che arriva dagli addetti ai lavori, come dimostrano le parole di Adriano Fontana, responsabile della divisione nazionale abilitante dell’astronomia ottica e infrarossa dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), riportate dall'Ansa: “Grazie alla potenza di James Webb, siamo in grado di osservare galassie la cui luce ha viaggiato per quasi tutta l’età dell’Universo prima di giungere a noi. In questo modo possiamo vedere l’universo come era poco dopo il Big Bang, quando le sue prime stelle si formavano nelle galassie che si affacciavano sull’universo giovane”.

Insomma, uno strumento futuristico che ci permette di viaggiare indietro nel tempo, quando tutto è cominciato. E che potrebbe anche rispondere alla domanda che l'uomo si pone da tempo immemore: siamo soli nell'universo?

C'è vita nell'universo?

Una domanda, quella che ci siamo appena posti, alla quale al momento non è possibile dare risposta certa, sebbene alcuni indizi potrebbero rivelare la presenza di vita nello spazio inquadrato dal telescopio spaziale James Webb. Nella fattispecie, l'attenzione l'ha destata il pianeta extrasolare WASP-96 b, un gigante gassoso a oltre mille anni luce dalla terra. Attraverso le analisi dell'atmosfera effettuate dal nuovo prodigio della tecnologia, è stato possibile ravvisare presenza d'acqua nell'atmosfera del pianeta extrasolare WASP-96 b. Questo, in soldoni, per quanto non confermi la presenza di vita, non permette di escluderne totalmente la possibilità, considerando l'importanza dell'acqua per la sussistenza di sistemi organici. Al James Webb allora l'onere di svelare il mistero senza tempo, con lo sguardo perso nel passato nel tentativo di svelare il futuro.

Citando Buzz Lightyear, della celebre Saba d'animazione Toy Story, "verso l'infinito, e oltre!".