28 febbraio 2022, ore 12:30

Da lunedì 28 febbraio Novak Djokovic non è più il numero 1 del ranking Atp. Dopo il dominio record di ‘re Nole’, ora lo scettro passa a Daniil Medvedev.

Il serbo ha trascorso in testa alla classifica mondiale 361 settimane in carriera, record assoluto nella storia del tennis, chiudendo da leader le ultime due annate. Il passaggio di consegne con il rivale rappresenta quindi qualcosa di memorabile.

Chi è Medvedev

Nato a Mosca nel 1996, Daniil Medvedev scrive una pagina di storia di questo sport. Diventa infatti il primo leader del ranking fuori dai ‘big four’ (Djokovic, Nadal, Federer, Murray) 6958 giorni dopo Andy Roddick. È il 27esimo numero 1 della storia, il primo nato negli anni ’90. E dall’alto dei suoi 198 cm, anche il più alto di sempre.


La scalata

Diversi fattori hanno portato alla salita di Daniil e alla discesa di Novak. Il più vicino è la sconfitta del serbo ai quarti del torneo di Acapulco (Messico) contro il ceco Jiry Vesely, 28enne e mancino. Come Rafael Nadal, che proprio ad Acapulco ha battuto in semifinale Daniil Medvedev, in un faccia a faccia che è valso anche l’Australian Open (vinto dallo spagnolo).

E proprio dal torneo di Melbourne passa, inevitabilmente, un altro crocevia di questo cambio al vertice del tennis mondiale. L’assenza di Djokovic a uno dei quattro Slam della stagione ha aperto la strada agli avversari per spartirsi la torta della festa senza un invitato ingombrante. Il motivo – come abbiamo raccontato qui – è il rifiuto persistente di Nole di vaccinarsi contro il Covid19. Una decisione che apre a ulteriori scenari e che già adesso ha ridisegnato le gerarchie nel circuito Atp.

Medvedev sale al potere da ‘perdente’, perché neanche 24 ore dopo aver appreso della nuova classifica è stato sconfitto da uno straripante Nadal. Questo non vuol dire che Rafa sia più o meno forte di lui in termini assoluti, ma sottolinea come in questo momento il maiorchino sia sicuramente il tennista più in forma del pianeta (e ora 5°). La classifica Atp però è fatta di costanza, quella che Daniil dimostra da mesi.


Il trionfo agli US Open, battendo in finale proprio Djokovic, a cui ha rovinato il sogno del grande Slam (vincere i tornei di Melbourne, Parigi, Londra e New York nello stesso anno). La finale raggiunta alle Atp Finals di Torino, persa contro Alexander Zverev. Un rendimento in crescita, che gli ha fatto raggiungere la vetta.

E gli altri?

Certo, in questo conteggio pesano le lunghe assenze di Federer e dello stesso Nadal, che per un infortunio al piede ha saltato metà della scorsa stagione. Da quando è tornato, lo spagnolo ha vinto 15 partite su 15, trionfando in Australia e in Messico.

Insomma, non solo Djokovic e Medvedev. Il 2022 del tennis è appena cominciato…