20 ottobre 2021, ore 16:00

Il mondo dei videogiochi, nel corso dei decenni, ha saputo evolversi e rinnovarsi con un'invidiabile costanza. D'altronde il progresso tecnologico ha permesso passi in avanti in sostanza fisiologici. Avere a disposizione una potenza computazionale via via crescente ha stuzzicato le ambizioni degli ingegneri, che quindi si sono prodigati in diverse direzioni. Dai primi titoli a 8 bit fino alle grafiche ultra definite di 4K e col supporto HDR ne è passato di tempo. E chiaramente non sono mancate variazioni sul tema in grado di ritagliarsi un proprio personalissimo spazio all'interno del mercato videoludico. Una su tutte la Realtà Virtuale, o VR che dir si voglia.

Una feature dal sapore sempre futuristico, visti i numerosi richiami all'interno delle pellicole cinematografiche più stagionate. Ma che, grazie all'impegno di produttori di caratura internazionale, i big dell'industria tech, è divenuta realtà proprio negli ultimi anni. Riuscendo, tra l'altro, a strappare un considerevole numero di consensi tra gli appassionati.




Realtà virtuale, cosa c'è da sapere

Ma come funziona un visore per la realtà virtuale? Dove sta l'innovazione? Proviamo a fare il punto su questi aspetti. Partendo innanzitutto dai diversi strumenti inclusi nel pacchetto dedicato ai videogiochi in VR. In primis il visore, spesso a forma di caschetto, una sorta di maschera da sub fissata sulla testa che proietta i giocatori in un mondo di gioco a 360 gradi. Girarsi fisicamente, grazie ai sensori giroscopici installati sull'hardware, corrisponderà a effettuare lo stesso movimento anche nel gioco. Con il grado di immersione nell'esperienza videoludica che chiaramente schizza verso l'alto.

Immancabili poi sensori da posizionare per rilevare i movimenti nello spazio da parte dei giocatori: saranno questi ultimi a trasferire il tutto poi in game, consentendo quindi lo spostamento tridimensionale negli ambienti di gioco. Diverse la strade percorse dagli sviluppatori in questo caso: si va dalla rilevazione con videocamera su console, che registra la luce frontale sul visore, alle “colonnine” su PC, i sensori di movimento che rilevano lo spostamento fisico. Finendo poi all'all-in-one, il visore che non necessita di nessun ulteriore strumento e che implementa tutto sotto la propria scocca. Forse meno preciso, ma di certo più comodo e funzionale.




Ultimi, ma non meno importanti, i controller, che consentono di effettuare le azioni richieste dai vari videogiochi. Diverse le conformazioni anche in questo caso – così come per i visori – ma tutte ottimizzate in modo da garantire la migliore ergonomia e un'efficienza ottimale nell'esecuzione delle routine di gioco.

E diverse sono le opzioni, per chi vuole provare a lanciarsi nel mondo della Realtà Virtuale. Non proprio economicissime, a dirla tutta. Si va dai poco più di mille ai settecento euro per i visori su PC, il modo migliore per fruire di questo tipo di gaming, vista la grande qualità e quantità di produzioni in termini di videogiochi. Ma anche su console non mancano opzioni, con la spesa che, che di listino, parte da poco meno di trecento euro, ma che scende ancor di più con offerte e pacchetti ad hoc. Insomma, di modi per lanciarsi nella Realtà Virtuale non ne mancano di certo.